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I grandi ex ricordano l’ultimo Verona in Europa

Mentre il k.o. contro il Napoli sembra aver allontanato il sogno gialloblù, le leggende dell’Hellas tornano alla gara di Brema

Il Verona in Europa? Un ricordo agrodolce, soprattutto quando si ripensa all’ultimo sfida internazionale dell’Hellas. Come molti di voi ricorderanno, era il marzo 1988 e gli allora gialloblù pareggiarono per 1-1 a Brema la gara valida per il ritorno dei quarti di Coppa UEFA, venendo eliminati in virtù del k.o. casalingo dell’andata.

Per rivivere un po’ quella partita e parlare anche della squadra odierna, i colleghi de L’Arena hanno dunque raggiunto alcuni dei protagonisti del match contro il Werder, ossia Giuseppe Volpecina, Marco Pacione, Antonio Di Gennaro e Vinicio Verza.

Di seguito, dunque, le loro principali dichiarazioni.

VOLPECINA. «Avessimo passato quel turno sono convinto che saremmo arrivati in finale. Aver segnato l’ultimo gol europeo dell’Hellas è una magra consolazione».

PACIONE. «Il Werder era fortissimo e in più loro picchiavano come fabbri, quindi fu una battaglia. Ricordo che presi tantissime botte. Se però avessimo avuto Elkjaer (squalificato, ndr) avremmo vinto. Il Verona di oggi ha una sua mentalità ed è equilibrato. Grande merito a Tudor che ha saputo ricollegarsi a Juric. Il futuro di Simeone? Sta facendo un’annata straordinaria e gli auguri di arrivare a venti reti. Per il resto, deve pensarci lui».

DI GENNARO. «I nostri tifosi furono straordinari, io un po’ meno: persi la testa e a dieci minuti dalla fine fui espulso per un brutto fallo. Mi diedero anche quattro turni di stop che non scontai mai visto che non giocai mai più in Europa. Per il Verona attuale le chance sono poche: ci sono squadre più attrezzate e l’Hellas è in emergenza. Molto dipenderà dalle prossime gare, a partire già da Empoli».

VERZA. «I giocatori del Werder ci presero in giro e avevano un allenatore che li caricava a mille, ma dopo il gol di Volpecina ebbero un po’ di paura. Ricordo che mister Bagnoli mostrò il sedere ai tifosi di casa e negli spogliatoi volò pure qualche ceffone. Loro mi stavano sulle scatole, anche perché non meritavano di passare il turno. Verona in Europa oggi? Me lo auguro, se lo meriterebbe perché è una delle poche squadre della Serie A che gioca a calcio».

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