L’ex tecnico gialloblù ha parlato a L’Arena tra passato e presente

La pressione in panchina, il famoso derby contro il Chievo, il Verona di oggi e non solo: sono parecchi gli argomenti toccati da Alberto Malesani durante la lunga intervista concessa ai colleghi de L’Arena e pubblicata sull’edizione odierna del quotidiano.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni dell’ex tecnico gialloblù.

IL RITIRO. «Otto anni fa mi sono fermato fermato per recuperare quel che ho perso negli anni di allenatore: la famiglia, gli amici, la mia Verona… Quando ero in panchina la pressione era enorme e dovevo  giustificare anche i pareggi, ora mi godo la mia nuova e faccio il nonno».

HELLAS E CHIEVO. «Al Chievo devo molto, più che all’Hellas, e mi dispiace vedere che sia stato punito più del dovuto facendo da parafulmine a tutto il movimento. La mia esultanza nel derby? Vincere una partita in rimonta, con quel clima e in un Bentegodi stracolmo è stato clamoroso. I tifosi clivensi si sentirono dileggiati, ma furono polemiche inutili: in quel momento parlarono emozioni che auguro a tutti».

I GIOCATORI TRA IERI E OGGI. «Il mio calciatore preferito in assoluto è Michele Cossato, non ha mia dimenticato ciò che ho fatto per lui. Oggi mi piace molto Barella, calciatore esuberante e dalle grandi qualità morali».

L’HELLAS OGGI. «Juric ha dato una svolta alla società dell’Hellas: lavorando libero e impostando un progetto di campo ha valorizzato anche il lavoro del direttore sportivo. Tudor in è stato bravo a sfruttare il lavoro precedente, ma affinché un club si affermi deve spendere».