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Qui Torino, Juric: “Setti magnifico, D’Amico e Tudor fratelli. A Verona c’era più entusiasmo”

Il tecnico del Torino durante la conferenza odierna ha ampiamente parlato del proprio recente passato

Mentre Igor Tudor non ha voluto parlare molto della sfida all’amico Ivan Juric, l’attuale tecnico del Torino in conferenza ha ampiamente parlato dei propri trascorsi gialloblù e del rapporto che lo lega al collega e concittadino oggi all’Hellas.

Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni odierne dell’ex allenatore del Verona.

FRESCO EX. «Quello a Verona è stato il periodo più bello della mia vita, abbiamo fatto grandi cose. Setti e D’Amico? Il presidente è stato magnifico perché, nei limiti del budget, mi ha subito permesso di fare ciò che volevo insieme a Tony. Non è facile trovare qualcuno che ti permetta di esprimerti al massimo. Abbiamo messo passione e amore, costruendo qualcosa di fantastico partendo praticamente da zero. Con D’Amico ho avuto un rapporto fraterno, bastava guardarsi per capirsi: non ho mai trovato un direttore sportivo così. Ringrazierò tutti per sempre, è stato magnifico».

TORINO E VERONA. «Il Torino, anche per la tragedia di Superga, ha una storia che fa innamorare i tifosi in tutta Italia ed è una società molto importante. A Verona c’è grande sentimento, lì mi sono trovato benissimo perché i veronesi sono speciali: sono molto attaccati alle proprie tradizioni e sentono loro l’Hellas. Ora loro hanno quindicimila persone alle partite, noi sei-settemila perché ci sono scorie del passato da cancellare. Ringrazio quelli che vengono, ma ancora non c’è l’entusiasmo che avevo a Verona: speriamo di convincere la gente attraverso le prestazioni».

L’AMICO. «Tudor allena da dieci anni, è quasi come fosse mio fratello. Condividiamo tante cose e sono davvero felice di quanto sta facendo: il progetto a Verona continua, e credo sia una cosa bellissima».

LA PARTITA. «Il Verona gioca come noi. Sono curioso di vedere se ci siamo avvicinati al loro livello perché loro sono più fluidi rispetto a noi. Sarà una gara tosta e dinamica con tanti duelli individuali».

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