L’ex centrocampista gialloblù ha parlato al Corriere di Verona in vista del match di sabato sera
Si avvicina sempre di più la sfida tra Milan e Verona, un match che senz’altro ai tifosi gialloblù ricorda dolci ricordi soprattutto in casa, ma anche qualche mezza impresa esterna come il 3-3 con cui il 12 marzo 2000 l’allora squadra di Prandelli fermò i rossoneri campioni d’Italia in carica.
Tra i protagonisti di quel match c’era anche Antonio Marasco (autore di tutti e tre gli assist scaligeri), il quale in vista del match del Meazza si è concesso ai colleghi del Corriere di Verona.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
MILAN-VERONA 3-3. «Il Milan con cui pareggiammo era una squadra fortissima, erano campioni d’Italia in carica e ci giocavano grandissimi calciatori. Fu un pomeriggio straordinario. Fu l’inizio della corsa salvezza? Avevamo un allenatore eccezionale come Cesare Prandelli e con lui sentivamo la fiducia anche quando le cose non andavano bene. Grazie al mister fummo promossi in Serie A e riuscimmo a restarci, facendo anche grandi cose».
L’HELLAS DI OGGI. «Con l’arrivo di Tudor è cambiato molto, e non parlo solo dei risultati. Mi piace l’atteggiamento che ha trasmesso al gruppo, sta proseguendo sulla strada di Juric pur mettendo anche le proprie idee. Credo che andrà a Milano senza timori di sorta: il pronostico è a favore del Milan, ma l’Hellas ha tutti i mezzi per farcela. Un giocatore simile a me? Per ruolo e caratteristiche direi Tameze, ma il calcio di oggi è molto diverso da quello dei miei tempi. Una cosa però vorrei fosse uguale: per questo Verona, così come lo era per il mio, nulla deve essere impossibile».
IL VERONA SECONDO MARASCO. «Quelle all’Hellas sono state stagioni per me meravigliose. La passione dell’ambiente gialloblù è speciale e va vissuta, non si può raccontare, inoltre al Bentegodi percepisci l’amore per i colori del Verona. Se poi un giocatore dà tutto per la maglia, sarà sempre apprezzato».