Il doppio ex ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista della sfida in programma sabato sera
Due anni al Milan e uno all’Hellas prima del ritorno in Inghilterra: quella di Joe Jordan è stata senz’altro un’esperienza italiana breve, ma intensa.
Arrivato in rossonero durante la stagione 81/82, non riuscì a evitare la retrocessione, risultando però decisivo nella pronta risalita dei meneghini durante l’annata successiva. Passato all’Hellas contribuì invece al raggiungimento del sesto posto in campionato e della semifinale di Coppa Italia.
Raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, lo scozzese ha dunque parlato del match in programma sabato sera, non risparmiando comunque un tuffo nel passato.
Ecco quindi le sue principali dichiarazioni:
«Sabato guarderò la partita, non me la posso perdere. In campo ci sono i miei ricordi e vedere San Siro è sempre un’emozione.
La Serie A è durissima, è un campionato in cui niente è ovvio. Il Verona si è rialzato, è una squadra coraggiosa e ha delle brave punte. Il Milan invece è di nuovo grande, quindi l’Hellas dovrà essere perfetto se vorrà fare risultato.
Il “mio” Hellas? A Verona ho lasciato tanto del mio cuore. Osvaldo Bagnoli era un leader, lo spogliatoio unito e noi eravamo molto più che compagni di squadra. Mi accorsi che c’era la mentalità per fare qualcosa di grande e infatti l’anno successivo arrivò lo scudetto. Sentivo che ce l’avrebbero fatta».