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Di Carmine: “Verona esperienza che mi ha fatto crescere. La Cremo? Lunga trattativa”

L’attaccante, presentatosi quest’oggi alla stampa cremonese, ha parlato anche del proprio passato gialloblù

È un Samuel Di Carmine carico in vista della nuova avventura ma che non esita a parlare (in modo decisamente “schietto”) della propria esperienza all’Hellas quello presentatosi quest’oggi alla stampa cremonese.

Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni rilasciate dall’attaccante toscano.

LA TRATTATIVA. «La trattativa è stata lunga: ci ho pensato molto prima di scendere di categoria perché per arrivare in Serie A ho dovuto fare molta fatica e segnare tanti gol, dimostrando poi a me stesso di poter stare in mezzo a quegli attaccanti. La società della Cremo e mister Pecchia però mi hanno convinto e sono felice della scelta che ho fatto».

IL CAMPIONATO. «La Serie B è un campionato difficile in cui il gruppo conta più dei nomi: quando fui promosso con l’Hellas sembrava che dovessimo chiudere il discorso a febbraio, invece dovemmo faticare parecchio. Calcio italiano sempre più offensivo? Dipende dall’allenatore: io per due anni ho avuto Juric, un tecnico che fa un calcio tutt’altro che offensivo. Certo, il pressing è molto offensivo, ma l’attaccante si stanca parecchio e alla fine gioca in modo più difensivo».

LO STATO FISICO. «Fisicamente sto bene, anche se a Verona non ho fatto la preparazione perché ho avuto dei problemi con loro. Ora comunque mi alleno da due settimane e cercherò di sfruttare al meglio la sosta».

L’HELLAS. «Non so se l’esperienza di Verona si possa definire “positiva”, però sicuramente mi ha fatto crescere. Con l’Hellas ho raggiunto la Serie A e ho tenuto una buona media minuti giocati-gol fatti, ma mi sono anche infortunato più volte e ho avuto qualche problema con qualche allenatore. Le due partite di quest’anno? Ho giocato sapendo che sarei andato via, ma il mio unico rammarico è non essere riuscito a segnare».

CROTONE. «Il Crotone è stata una scelta dettata dalla mia volontà di giocare di più. In realtà, quando stavo bene, con Juric giocavo, ma volevo cambiare aria. Purtroppo dopo tre partite è cambiato l’allenatore e, una volta retrocessi, non sono più stato impiegato anche per situazioni extra-campo».

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