Per alzare un trofeo serve anche abitudine a giocare e vincere gli atti conclusivi dei tornei: ecco la situazione dei “nostri”
Tre anni fa, dopo la cocente delusione con la Svezia, solo i pazzi o i visionari avrebbero potuto pensare di arrivare in finale già nella competizione successiva. Nei secondi rientra sicuramente Roberto Mancini, il padre-maestro-fabbro di questa squadra che ha plasmato un gruppo, impartito i dettami e trasmesso i giusti valori che hanno permesso a Chiellini e compagni di strappare il pass per Wembley.
Nelle finali oltre alla qualità e alla concretezza (perché di occasioni potrebbero non capitarne due) conta molto l’esperienza. A far la differenza stasera potrà essere, infatti, l’abitudine nel giocare e vincere gli atti conclusivi dei tornei. L’unico ad averlo già fatto in azzurro è Chiellini, nel 2003 vittorioso all’Europeo Under 19 dopo aver battuto in finale il Portogallo. Il roccioso centrale della Juventus con l’Italia ha però (come Bonucci) anche la cicatrice del sonoro 4-0 subito nel 2012 contro la Spagna.
Il CT e i veterani
Il primo a poter spiegare come affrontare una finale è sicuramente Mancini, che con i club tra Italia, Inghilterra e Turchia ha vinto nove su quindici compresa una volta a Wembley con il City. Ora va quindi in cerca della prima da CT. Nei probabili undici che scenderanno in campo, tra i più esperti ci sono invece i già citati Chiellini e Bonucci. I bianconeri negli ultimi anni non hanno però mostrato un grande feeling con le finali: il primo infatti ne ha vinte solo sette delle tredici disputate, mentre il secondo ne ha perse sette su quindici.
Gli amuleti
Ad avere una storia “da amuleto” sono sicuramente Chiesa e Verratti: l’attaccante ha cominciato a disputare finali solo nell’ultima stagione indossando la maglia della Juventus e ha vinto entrambe quelle giocate, mentre il centrocampista visto il dominio del PSG in Francia ha avuto vita abbastanza facile tanto da collezionare uno storico davvero importante: diciassette vittorie su diciannove match.
Vittorie europee
Il leader delle vittorie a livello europeo è Jorginho che ha già conquistato con il Chelsea sia l’Europa League che la Champions League e vorrebbe alzare il primo trofeo con la Nazionale di cui è uno dei giocatori più iconici. Il suo storico in assoluto è di parità: quattro vittorie e altrettante sconfitte in otto finali giocate. Emerson come Jorginho ha battuto l’Arsenal nella finale di Europa League, per poi perdere l’EFL Cup contro il City. Ad aver già vinto all’estero è anche Ciro Immobile, che con il Borussia Dortmund ha battuto il Bayern Monaco nella Supercoppa tedesca del 2014. Per lui in totale quattro vittorie in sei sfide.
Tra bis e prima volta
A cercare il bis Donnarumma, che tra Coppa Italia e Supercoppa ha giocato quattro finali sempre contro la Juventus vincendone solo una, e Di Lorenzo, che ha battuto i bianconeri in Coppa Italia e perso con il Matera contro il Venezia nella Coppa Italia di Serie C. A non aver mai vinto una finale è invece Barella: l’unica disputata è quella dello scorso anno in Europa League con l’Inter battuta 3-2 dal Siviglia. Infine, Insigne ha uno storico di una sconfitta in tre finali.
Probabile formazione (finali vinte/finali disputate)
Donnarumma (1/4); Di Lorenzo (1/2), Chiellini (7/13), Bonucci (8/15), Emerson (1/2); Barella (0/1), Jorginho (4/8), Verratti (17/19); Chiesa (2/2), Immobile (4/6), Insigne (2/3). All: Mancini (9/15)