
Il collega del sito giallorosso ci ha parlato del neotecnico dell’Hellas e del ricordo lasciato nella capitale
Di Francesco all’Hellas? Una scelta difficile da capire a livello tattico. Questo il pensiero di Andrea Di Carlo, collega di SiamoLaRoma a cui abbiamo chiesto di presentarci il nuovo tecnico gialloblù.
Di seguito, dunque, la nostra intervista integrale al collega.
Di Francesco a Roma ha vissuto “due vite”: cosa ha funzionato e cosa no?
«In campionato la Roma di Di Francesco non ha mai fatto cose straordinarie, tenendosi in linea con quanto fatto vedere dalla squadra nelle annate precedenti, anche se al mister bisogna riconoscere che ha dato un’identità ben precisa alla squadra. La cavalcata Champions rimane qualcosa di pazzesco, soprattutto in virtù degli avversari: penso a Chelsea, Barcellona e a uno Shaktar molto più forte di quello attuale. Poi, come spesso succede a Roma, qualcosa si è rotto e sono arrivati risultati negativi incredibili e l’eliminazione in Champions con il Porto. A quel punto la società ha preferito cambiare, decidendo per un esonero che comunque era nell’aria da tempo»
Che ricordi ha lasciato alla tifoseria?
«Il mister ha lasciato un ricordo agrodolce: la semifinale di Champions è stata straordinaria, ma allo stesso tempo in molti a Roma non vogliono più sentire parlare della Roma di Di Francesco. Purtroppo il ricordo degli ultimi risultati e di alcune prestazioni imbarazzanti ha incrinato il rapporto tra la piazza e l’allenatore, ma credo anche che sia fisiologico»
Come si schiera tatticamente?
«Il suo mantra è il 4-3-3, un modulo di cui si fida ciecamente e da cui difficilmente si discosta. Credo quindi che chiederà alla società giocatori adatti a questo modulo. Ecco perché capisco poco la scelta di andare all’Hellas, una squadra che ormai da due anni si è abituata a giocare in un determinato modo che lui probabilmente cercherà di rivoluzionare. Vedremo se la società lo asseconderà e se lavorare con squadra giovane e ricca di entusiasmo lo aiuterà a fare bene».
Chiudiamo con il mercato: ha dei “fedelissimi” che secondo te potrebbe portarsi dietro, magari anche da Roma?
«A Roma sono rimasti praticamente solo Juan Jesus e Fazio tra i fedelissimi di Di Francesco, quindi se dovessi indicare due nomi direi quelli».
