Le dichiarazioni dell’ex centrocampista dell’Hellas Verona dal ritiro della nazionale
Dal ritiro della nazionale a Coverciano, il centrocampista azzurro Jorginho ha parlato in conferenza stampa:
“Ho ancora tanta voglia di vincere e non voglio fermarmi proprio adesso, proprio perché ho provato sulla mia pelle certe emozioni e voglio tornare a viverle con la maglia azzurra addosso, con questo gruppo meraviglioso, composto da ragazzi fantastici”.
GALLES-SVIZZERA. “Ieri abbiamo visto i nostri prossimi avversari della Svizzera nella sfida contro il Galles: sono un’ottima squadra, organizzata, guidata da anni dallo stesso allenatore e sicuramente dovremo stare attenti”.
IL SUO GIOCO. “È fatto di passaggi che cercano di scardinare i meccanismi difensivi avversari. Spesso possono sembrare ‘banali’, ma bisogna vedere cosa succede dopo quella giocata. Se sono arrivato fino a questo livello lo devo a tutti gli allenatori che ho incontrato sulla mia strada e a tutti i miei compagni di squadra che ho avuto nella mia carriera: ho sempre cercato di osservare e di migliorarmi, guardando alle critiche in modo costruttivo, senza abbattermi”.
MODELLO. “Quando ero piccolo guardavo i grandi attaccanti e mi ispiravo a loro. Poi a tredici anni il mio allenatore dell’epoca mi spostò più dietro, dall’attacco al centrocampo, davanti alla difesa: e da allora ho iniziato a vedere con frequenza Pirlo e Xavi, cercando di imparare dai loro movimenti”.
DIALOGO. “Credo che la comunicazione in campo sia molto importante: stando al centro ho modo di poter vedere l’evoluzione del gioco e do più informazioni possibili ai miei compagni per permettere di svolgere al meglio il loro lavoro. A volte finisco le gare quasi senza voce…”.
ERIKSEN. “Quello che è successo ha lasciato tutti senza fiato. In quei momenti ho pensato ai suoi compagni di squadra, alla famiglia e a sua moglie, che era proprio li in campo. Non posso che fargli il mio più grande in bocca al lupo, dicendogli di essere forte”.