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Lazovic: “Ora mi sento bene. Juric grande allenatore, Stojkovic dio del calcio”

L’esterno gialloblù, raggiunto dai microfoni de L’Arena, ha parlato di Hellas e non solo

È un Darko Lazovic “ad ampio spettro” quello raccontatosi ai colleghi de L’Arena a pochi giorni dalla sfida contro l’Atalanta: l’esterno gialloblù non ha infatti parlato solo di Verona, ma anche per esempio delle ultime partite, del prossimo avversario e di Dragan Stojkovic.

Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del numero 8 dell’Hellas.

LO STATO DI FORMA. «Dopo l’infortunio e il Covid, ora sto meglio. È tutto passato, sento di essermi ripreso bene».

IL CAMPIONATO. «Contro il Sassuolo siamo stati sfortunati: sul 2-2 pensavamo di vincerla, così come pensavamo di vincere la sfida contro il Genoa. Gli obiettivi? Tra noi non parliamo di traguardi. Sicuramente stiamo bene e stiamo recuperando tanti giocatori, quindi puntiamo a disputare un bel finale di campionato e a fare più punti possibili».

JURIC E STOJKOVIC. «Juric è un grande allenatore, sa tirare fuori il meglio da ognuno, e credo che questa sia la sua migliore qualità. Con me ha lavorato molto anche sulla fase difensiva perché il mister vuole che ogni calciatore sappia sia attaccare che difendere. Per questo dobbiamo sempre essere al meglio dal punto di vista fisico. Stojkovic? Per noi serbi è una specie di “dio del pallone”. Come selezionatore lo conosciamo poco, ma sappiamo che ha avuto grandi esperienze in Giappone e in Cina. La convocazione di Ilic? Sono felice perché è un giovane con dei numeri e un ragazzo molto serio. Per lui cerco di essere un “fratello maggiore” e di aiutarlo il più possibile».

COMPAGNI DI IERI E DI OGGI. «Non ho mai visto una punta veloce come Lasagna: spero di regalargli un assist, magari già domenica. Sono felice di incontrare di nuovo Pessina. Tutto quello che ha ottenuto è meritato: è un tipo tosto che ha reagito alla grandissima all’infortunio subito a Genova e mi auguro che Mancini lo convochi per le finali dell’Europeo. Le differenze tra Pessina e Barak? Non saprei, hanno tante cose in comune: entrambi sono grandi professionisti e sono mancini, inoltre giocano nella stessa posizione, sanno dove andare in campo e corrono tantissimo. Forse Antonin è più tecnico, ma “Pes” ha altre qualità».

L’AVVERSARIO. «Credo che il Real fosse troppo per l’Atalanta: credo che avrebbero avuto qualche chance solo recuperando i migliori, ma così non è stato. In fondo stiamo parlando del Real Madrid, una delle maggiori candidate alla vittoria finale!».

VERONA. «Io e i miei compagni di squadra ci siamo subito trovati bene a Verona, una città magnifica che ha davvero tutto. L’unica cosa di cui siamo dispiaciuti è l’assenza di pubblico allo stadio: l’anno scorso i nostri tifosi sono stati eccezionali nel trascinarci in alcune partite».

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