L’esterno gialloblù, intervistato da L’Arena, ha parlato anche dei propri compagni di squadra e degli obiettivi stagionali
Le migliori partite, gli obietti stagionale, mister Juric e non solo: sono tanti gli argomenti toccati da Marco Davide Faraoni durante l’intervista concessa ai colleghi de L’Arena.
Senza perdere tempo, andiamo quindi a vedere le sue principali dichiarazioni.
PARTITE SPECIALI. «Tra le mie cento presente in Serie A (numero raggiunto contro l’Atalanta, ndr) ne sceglierei due: l’esordio con il Cagliari e la vittoria dell’anno scorso contro la Juventus. Di quest’ultima ho ancora la foto di noi sotto la Curva Sud e la uso come screensaver del cellulare…».
PRESTAZIONI DA INCORNICIARE. «Quella contro la Juve è stata la nostra “partita perfetta”. Dopo essere andati sotto siamo rimasti uniti, abbiamo avuto la forza di reagire e alla fine abbiamo vinto, dimostrando e capendo di essere forti. La mia miglior prestazione in gialloblù? Quella in casa contro la Roma dell’anno scorso (1-3 in favore dei giallorossi il risultato finale, ndr)».
L’OBIETTIVO. «Sono d’accordo con il mister quando dice di pensare solo alla salvezza: è quello il nostro vero obiettivo e al momento non l’abbiamo ancora raggiunto. Noi la sorpresa? Lo siamo stati l’anno scorso, ora dobbiamo ripeterci e sappiamo che non è mai facile».
IL MISTER. «Juric riesce a tirare fuori il meglio di ognuno, ma solo se hai la testa giusta. A volte è pesante e se sbagli ti urla dietro, ma fa di tutto per migliorarti. Se sei umile è perfetto, se invece sei permaloso fai fatica. A chi assomiglia? A nessuno, Juric è Juric…».
HELLAS VS HELLAS. «L’anno scorso a questo punto della stagione forse la nostra squadra era più pronta per la categoria, ma i giovani di quest’anno possono fare il salto di qualità se continuano ad ascoltare il mister. Chi vincerebbe tra la squadra dell’anno scorso e quella di quest’anno? Non saprei…».
I COMPAGNI DI SQUADRA. «Credo che Lovato abbia grandi potenzialità, ma ora deve lavorare senza farsi distrarre dalle chiacchiere. Anche Ilic e Vieira sono da tenere d’occhio. Zaccagni è da Nazionale, ma deve dimostrare ancora tanto, senza accontentarsi. Il leader dello spogliatoio? C’è Veloso, ma siamo in tanti: ci siamo anche io, Zac, Günter e Silvestri, ma anche Berardi per noi è importantissimo. Ci completiamo…».
Sei un grande Davide…