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Pessina: “L’esclusione dall’Europeo U21 è stata una delusione, ma quest’anno ho dimostrato il mio valore”

Le dichiarazioni del centrocampista classe 1997 reduce dall’esperienza al Verona, ma di proprietà dell’Atalanta

Il centrocampista dell’Hellas Verona, Matteo Pessina, ha parlato a Sky Sport, al programma La Giovane Italia:

INFORTUNIO. “Penso che dalle delusioni o dai momenti difficili, c’è sempre qualcosa da imparare. Sono momenti comuni a tutti, l’importante è prenderli in un certo modo: bisogna essere bravi a farsele scivolare addosso e puntare sempre a fare uno step successivo e migliorare sotto questo punto di vista. Questo credo sia il percorso che sto facendo io come italiano che vuole imporsi”.

LA SCELTA DI ANDARE AL VERONA. “Ero consapevole di arrivare in una squadra con un allenatore forte, con idee gioco come le mie: quindi potevamo confrontarci e aiutare la squadra. Questo è stato uno stimolo in più che mi ha fatto decidere di andare al verona. juric si è dimostrato la persona che pensavo fosse, al di là di quanto ho giocato. Juric è riuscito a far star bene tutti e ad imporre la sua idea di calcio”.

MONZA. “È stata la prima esperienza nel calcio che conta. È stato fantastico e incredibile riuscire nell’impresa di salvare la squadra sul campo, nonostante la società fosse fallita da un anno. Io ero un ragazzino, ma c’erano tutti i miei compagni più grandi che non percepivano gli stipendi, e nonostante questo siamo riusciti a salvarci. Io pensavo solo a giocare e divertirmi, ed essendo di Monza ho sempre un pensiero speciale per il club: sono contento dei risultati recenti e dell’arrivo di Galliani e Berlusconi. Conosco Galliani, mi vuole bene, mi ha portato lui al Milan. Auguro il meglio per la dirigenza e per la squadra”.

STUDIO. “Mia nonna era professoressa di latino, adesso non insegna più. Lei ha sempre visto i calciatori come quelli che finiscono sul giornale perché si schiantano col Ferrari. In realtà il 99% dei giocatori hanno la testa sulle spalle e riescono a fare una vita normale. Mia nonna voleva che studiassi e che facessi l’università seriamente, e poi ha visto che riuscivo a fare entrambe le cose senza problemi, anche perché era il mio sogno fare il calciatore. Adesso lei è contenta, sto portando avanti entrambe le strade. A settembre darò due esami, diritto privato che è un po’ più tosto, e inglese. Lo studio ha un ruolo importante nella vita di chi ci crede, anche per imparare a fare altro e avere altre conoscenze per chi come me gioca a questo sport. Voglio laurearmi in economia”.

ZANIOLO. “Ci ho giocato insieme. Su Zaniolo si dicono tante cose, ma alla fine penso che lui dimostri sempre in campo il suo valore e il giocatore che è. Sento anche Mancini e Cristante della Roma che giustamente da compagni di squadra provano a dargli dei consigli. Penso che a un giocatore di ventun’anni arriveranno da sole le motivazioni, non c’è bisogno che qualcuno glielo dica. Quando gli scatterà quella molla che lo farà diventare giocatore al 100% non avrà  bisogno di nessuno che gli dica niente”. 

NAZIONALE. “E’ stata una delusione perché pensavo di poter far parte del gruppo della Nazionale U21 per l’Europeo del 2019. Arrivavo da una stagione in cui avevo giocato relativamente poco: penso sia stata una scelta giusta, ed ho stima del ct Di Biagio. Penso che dopo quell’esclusione abbia maturato ancora di più quella voglia di dimostrare il mio potenziale. Quest’anno ho tirato tutta quella rabbia”.

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