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ESC. CH – Terracciano: “La convocazione di Filippo è stata una bella sorpresa. E sull’Europa…”

L’Ambasciatore Gialloblù ha parlato in esclusiva ai nostri microfoni sia del figlio che dell’Hellas

A circa trent’anni dall’ultima volta, un Terracciano torna a essere convocato dalla prima squadra del Verona: stiamo ovviamente parlando di Filippo, centrocampista dell’Under 17 scaligera nonché figlio dell’Ambasciatore Gialloblù Antonio.

Il classe 2003 ieri era infatti in panchina al Mapei Stadium, un “debutto” che certamente non dimenticherà presto.

Per farci raccontare qualcosa a riguardo, abbiamo quindi deciso di raggiungere papà Antonio: di seguito, dunque, la nostra intervista esclusiva all’ex giocatore gialloblù.

Partiamo dalla notizia del giorno: un altro Terracciano in prima squadra. Che sensazione è?
«Innanzitutto devo dire che è stato tutto improvviso e veloce: nessuno, nemmeno Filippo, si aspettava una convocazione. È vero che da qualche tempo si allena con la prima squadra, ma da qui alla convocazione… Diciamo che in famiglia c’è stata grande gioia, soprattutto perché è davvero stata una sorpresa, ma anche perché è un forte segnale di stima da parte della Società: vuol dire che l’Hellas crede in lui».

Filippo come ha reagito alla notizia?
«A dire il vero… non lo so! Quando sono arrivate le convocazioni io lo stavo aspettando fuori dal centro sportivo, ma poi lui mi ha scritto di tornare a casa perché lo avevano convocato. Nel momento in cui vi parlo devo ancora vederlo, perché ieri è arrivato a casa a notte inoltrata…».

Ci racconti un po’ che tipo di giocatore è? Ti assomiglia un po’?
«Il ruolo è simile, anche se ovviamente in tutti questi anni il calcio è un po’ cambiato e quindi è difficile fare paragoni: all’epoca c’era il mediano, oggi c’è più la mezzala. Diciamo che mi assomiglia nella testa: io non ero molto dotato tecnicamente, ma davo sempre tutto me stesso e questo mi ha permesso di giocare per anni da professionista, e anche lui è un ragazzo generoso e che corre molto. Filippo poi ha un fisico molto importante ed è un giocatore sia qualità che di quantità: il classico “centrocampista moderno” che sa fare entrambe le fasi di gioco».

Ampliamo il discorso all’Hellas: che Verona hai visto in questa ripresa?
«Eccezion fatta per gli ultimi quindici minuti di ieri, ho visto una squadra che ha corso per tre partite. È impressionante vedere come tutti i giocatori diano il massimo: hanno mentalità, qualità e voglia di far bene, ed è questo che fa la differenza. Anche ieri, finché avevano gamba, i ragazzi hanno corso e fatto di tutto per vincere: credo che solo l’Atalanta abbia ritmi simili, anche se ovviamente i nerazzurri hanno una rosa più ampia e qualitativamente superiore».

Chiudiamo con il “sogno Europeo”: ci credi?
«Una volta raggiunti i quaranta punti magari si giocherà con più spensieratezza, ma credo che con Juric la squadra darà il massimo fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. Davanti ci sono tante partite e tanti scontri diretti, quindi può succedere ancora di tutto. Dunque, finché la matematica dice che l’Europa è possibile, perché non crederci?».

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