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Naletilic (ex ag. Juric) a CH: “È già un allenatore importante. Futuro? Dipenderà dal progetto”

Intervista all’ex procuratore dell’attuale allenatore croato dell’Hellas Verona

In attesa di una soluzione per quanto riguarda la ripresa o la sospensione definitiva della stagione, a Verona continua ad essere un tema d’attualità il destino di Ivan Juric. L’allenatore croato è il principale responsabile del grande cammino dell’Hellas in questo campionato. Ha valorizzato giocatori e ha ottenuto risultati sul campo attraverso uno stile di gioco tra i migliori della Serie A. Il suo operato non è passato inosservato, sia in Italia che all’estero, e per questo resta da capire quale sarà il suo futuro. Per commentare la sua situazione, CalcioHellas.it ha contattato in esclusiva Marko Naletilic, agente che ha curato gli interessi di Juric nella sua carriera da giocatore:

Come sta vivendo questa quarantena?
“Sono a Zagabria, ma credo che siamo tutti nella stessa situazione. Cerco di stare il più possibile in casa e di uscire solo per fare la spesa. Rispetto all’Italia, noi abbiamo meno restrizioni riguardo alle uscite. Comunque le vie della città sono abbastanza vuote, c’è poca gente in giro. Ho sentito Juric in queste settimane, e so che si trova a Verona. Non sono più il suo procuratore, ma resto un suo grande amico”.

Come nasce il vostro rapporto con Ivan Juric e si aspettava che potesse fare così bene in panchina?
Sono stato il suo procuratore per tutta la sua carriera. Caratterialmente è stato uno dei giocatori più bravi con cui ho lavorato. È sempre stato una persona umile e molto semplice. Sin da giovane si vedevano le sue qualità di corsa e generosità. Ha esordito presto nell’Hajduk Spalato, ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili e dopo due stagioni si è trasferito in una squadra spagnola importante come il Siviglia. Lì, c’è stato quattro stagioni e ha condiviso lo spogliatoio anche con l’attuale ds Monchi. L’ultimo anno è passato in prestito all’Albacete a causa del cambio di allenatore. Si è trasferito al Crotone, grazie anche a Franco Ceravolo, e ha incontrato Gasperini, che ha seguito successivamente al Genoa. Ricordo che quando era a Genova, già mi parlava di tattica e già lì si intravedeva la sua passione. Già da calciatore si vedevano personalità, cultura del lavoro, disciplina e senso tattico. Dopo le esperienze da vice di Gasperini, è stata molto importante la fiducia di Preziosi nell’affidargli la panchina del Genoa Primavera. È stato un grande piacere lavorare con lui e nel vederlo oggi come allenatore sono convinto che avrà una carriera ancora più importante. È una persona molto umile ed è difficile non amarlo”.

Da giocatore ad allenatore ha notato qualche differenza?
“No, da allenatore non è cambiato. L’unica differenza sta nella crescita personale, perché ormai è diventato un personaggio. So che è uno duro, che non ha paura dei confronti e ci tiene tanto alla disciplina. Ha fatto molto bene a Crotone, dove ha ottenuto un risultato storico, quasi un miracolo. A Genova non lo so perché non sia andata così tanto bene, ma sono episodi che capitano. Sicuramente per lui allenare il Genoa non era come allenare le altre squadre. Farà una grande carriera”.

Crede che rimarrà a Verona dopo questa stagione?
“Non escludo uno soluzione o l’altra. Per me è un allenatore importante. Se deciderà di rimanere a Verona non credo che sbaglierà. Credo che lui sia il punto di forza di questa squadra. Se rimarrà non è perché ha bisogno di affermarsi. Se gli sarà offerto un progetto importante, che lo convince completamente, allora forse farebbe bene ad andare, altrimenti credo che a Verona farà un altro anno come questo. Lui è molto bravo a creare il gruppo e a dare un gioco. I giocatori lo seguono e giocano col cuore perché è uno diretto, non è un falso. Credo che a lui non cambi molto restare o cambiare società perché ormai il livello lo ha raggiunto”. 

Tra i suoi assistiti attualmente c’è Marko Pjaca: il Verona si era interessato a lui negli scorsi mesi?
“Pjaca è stata un’idea che risale al mercato di gennaio, ma non si è realizzata. A Juric piaceva il giocatore e si era interessato alla sua situazione fisica, ma niente di più. La Juventus aveva altre idee, così come Marko, e non è successo niente”.

L’Hellas ha dimostrato di essere un club attento ai talenti della zona balcanica: c’è qualche profilo che potrebbe interessare ai gialloblù?
“I migliori talenti croati giocano nella Dinamo e nell’Hajduk, ma hanno già delle valutazioni importanti. Vedremo adesso con questa situazione come cambieranno. Lo scorso anno l’Hellas è stato abile ad acquistare Rrahmani a un prezzo bassissimo, in un momento dove non era titolare alla Dinamo. Ha fatto molto bene in questa stagione anche grazie a Juric che lo ha inserito al meglio e di conseguenza la società ha fatto una plusvalenza incredibile. È abbastanza raro vedere una plusvalenza del genere con un giocatore al primo anno di Serie A, ma lui ha dimostrato sin da subito di saper fare quel salto”.

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