L’ex d.s. dell’Hajduk Spalato, raggiunto da L’Arena, ha anche confessato di aver provato a riportare “a casa” l’attuale tecnico gialloblù
L’Uomo di Spalato… a Spalato: era questo il sogno nel cassetto di Sasa Bjelanovic, ex d.s. dell’Hajduk, ruolo dal quale si è dimesso lo scorso novembre.
L’ex attaccante gialloblù, intervistato da L’Arena, ha infatti confessato di aver provato a riportare in patria Juric, pur non riuscendoci: di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
IL RETROSCENA. «Tempo fa avevo provato a portare Juric all’Hajduk Spalato: ci siamo sentiti al telefono, ma i nostri parametri economici sono ancora molto distanti dalla Serie A, quindi non sono riuscito nell’impresa di riportarlo a casa. Peccato, sarebbe stato l’allenatore perfetto».
PRONTO AL SALTO. «Ivan ha fatto molto bene non solo al Verona, ma anche a Mantova, Crotone e pure a Genova. Ha un grande spessore umano, ha cambiato a modo suo la filosofia di Gasperini e ha una mentalità “italiana”, ossia sa come portare a casa il risultato. A Verona ha vinto lo scetticismo iniziale e ora gode di credito illimitato: è destinato a fare grandi cose e credo che prima o poi una “grande” lo lancerà nel calcio internazionale».
LA SUGGESTIONE EUROPEA. «Per gioco espresso e passione della piazza, credo che se il Verona si qualificasse in Europa League sarebbe meritato. Rivedere l’Hellas in Europa sarebbe proprio una bella cosa, quasi un ritorno al passato».
IL GRANDE BOTTO. «Kumbulla sarà il colpo dell’estate. Non so ancora se verrà ceduto in Italia o all’estero, ma potrebbe diventare il trasferimento record dell’era Setti. Prima, però, c’è da capire quanto influirà il Covid-19 sulle quotazioni di mercato».
L’UOMO-SIMBOLO. «Lazovic, per senso di adattamento, energia e vocazione guerriera, è la proiezione in campo di Juric. Mentre in passato ha peccato in continuità, a Verona è diventato giocatore importante. Ritrovare Juric è stata una grande fortuna per lui!».