Il difensore gialloblù si è raccontata durante l’ultima puntata di “Distanti ma… comunicanti“
Dalla quarantena alla grande voglia di tornare alla normalità, passando per le compagne di squadra e la scuola con Kumbulla, sono stati molti gli argomenti toccati da Sofia Meneghini durante l’ultima puntata di “Distanti ma… comunicanti“.
Senza quindi perdere tempo, andiamo a leggere le principali dichiarazioni della centrale difensiva dell’Hellas Verona Women.
LA QUARANTENA. «In questo momento sono a casa come tutti, e trascorro la quarantena con la mia famiglia. Durante le mie giornate studio, cucino, mi alleno e ho cominciato a leggere “Il Codice Da Vinci”, un libro che mi sta intrigando molto. Il furto di vestiti con la mia gemella Francesca? In questo momento c’è una tregua, visto che dovendo stare in casa l’outfit non è molto ricercato e si basa più che altro su tute, pigiami, calzettoni e maglioni della nonna…».
NOSTALGIA. «In questo periodo mi manca un po’ tutto: uscire per mangiare un gelato, andare a cena fuori, vedere i miei amici, il calcio… Spero che rimanendo in casa tutto questo possa finire il prima possibile!».
I SOPRANNOMI. «Il mio soprannome “Lola” è stato coniato Veronica Pasini ormai sette anni fa: secondo lei infatti assomigliavo moltissimo a Lola Bunny dei Baby Looney Toons! A casa invece mia sorella mi chiama “campioncino”, ma nonostante sia appunto la “campioncina” di casa ho sempre bisogno della mia famiglia».
IN COLLEGAMENTO. «Sento le mie compagne di squadra tutte le settimane, e qualche giorno fa ho svolto l’allenamento giornaliero in collegamento con Bianca Bardin. È stato un bel modo per rompere la monotonia quotidiana!».
LE TRE CENTRALI DIFENSIVE. «Il mio rapporto con Perin e Zanoletti? Conosco Laura da più tempo, visto che è arrivata a Verona da dicembre dell’anno scorso e abbiamo poi giocato insieme quasi tutte le partite rimanenti. Stefania è invece arrivata solo quest’anno, però nonostante sia più grande di me (tra le due ci sono dieci anni di differenza, ndr) abbiamo instaurato un bel rapporto e io cerco di apprendere dalla sua esperienza».
CHARITYSTARS. «Appena ci è stata data la possibilità di donare qualcosa per aiutare gli ospedali della nostra città, ho pensato che fosse davvero un bel gesto, quindi ho messo a disposizione una mia maglia da gioco (trovate la notizia QUI, ndr)».
LA MAGLIA DEL VERONA. «Io ho sempre giocato a Verona sin da piccola (Sofia è originaria di Montorio, ndr), quindi vestire questa maglia mi dà la possibilità di rappresentare la città e i colori che amo».
UN COMPAGNO DI SCUOLA “SPECIALE”. «Io e “Max” Kumbulla abbiamo frequentato insieme la prima e la seconda superiore, poi lui ha cambiato scuola e quindi ci siamo un po’persi di vista. È bello quindi pensare di esserci ritrovati a giocare per la stessa società sotto gli stessi colori».
UN SALUTO. «Saluto tutti i tifosi gialloblù: state a casa ma, quando riprenderemo a giocare, veniteci a vedere!».