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Pessina: “Approfitto della quarantena per studiare. La Nazionale? Ne sarei orgoglioso!”

Il centrocampista gialloblù si è raccontato durante una diretta tenutasi sul profilo Instagram dell’Università LUISS

È stata una bella chiacchierata quella a cui Matteo Pessina si è prestato oggi sul profilo Instagram dell’università LUISS (frequentata dallo stesso classe ’97): il centrocampista gialloblù, imbeccato dal giornalista Claudio Giambene, ha infatti parlato per una ventina di minuti toccando svariati argomenti.

Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

LA QUARANTENA. «Oggi è stata una giornata diversa e divertente perché ho accompagnato al fiume l’anatra che aveva fatto il nido sul mio terrazzo e i suoi anatroccoli. Normalmente mi alleno e sfrutto il tempo che ho per studiare in vista dell’esame di diritto che dovrò dare tra un po’».

DOPO IL CALCIO. «Non ho ancora pensato a cosa farò quando smetterò di giocare, però ovviamente mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio: dopo anni in questo ambiente mi dispiacerebbe dedicarmi a tutt’altro. Mi piacerebbe svolgere un incarico dirigenziale, come per esempio il direttore generale o qualcosa di simile».

PESSINA… LATINISTA. «C’è un modo di dire latino che mi è molto caro: “Gutta cavat lapidem” (letteralmente: “La goccia scava la pietra”, ndr). Mi piace molto perché significa che con il duro lavoro e la volontà si possono raggiungere grandi traguardi!».

IL SEGRETO DELL’HELLAS. «Credo che il segreto di questo Verona sia il gruppo di bravissimi ragazzi che si sono subito calati nella filosofia di lavoro fisico e tattico del mister. Ci siamo organizzati sin dal primo istante, siamo rimasti tutti aggrappati a quell’idea e devo dire che finora tutto ciò ha dato i propri frutti!».

IL MOMENTO PIÙ BELLO. «Credo che battere una squadra di fenomeni come la Juventus sia stato il momento più bello della stagione: è stata davvero una grande soddisfazione, molto emozionante. Pjanic? È un giocatore che ho sempre ammirato, ce ne sono pochi come lui, e quella sera ho avuto modo di studiarlo molto da vicino: il mio compito era quello di non farlo giocare!».

LA MAGLIA AZZURRA. «Penso alla Nazionale come ci ho sempre pensato, perché la convocazione è sempre una cosa bellissima. L’Europeo? Ora cerco di non pensarci perché voglio rimanere concentrato sul Verona, però è chiaro che un’eventuale chiamata di Mancini sarebbe la ciliegina sulla torta, ne sarei davvero orgoglioso».

POST-QUARANTENA. «Quando tutto sarà finito, spero solo di tornare alla normalità: ho voglia di uscire per prendere un caffè; fare colazione al bar, sedermi in macchina prendere la macchina e andare al campo per allenarmi… Insomma, tutte quelle cose che prima davo scontate e che ora mi mancano tanto!»

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