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Cefis: “È come una guerra. Che strazio tutte quelle bare e sentire le campane a lutto”

Le dichiarazioni dell’ex centrocampista gialloblù sull’emergenza sanitaria e sulla ripartenza dei campionati

L’ex Hellas Verona, Giovanni Cefis, ha parlato a Metropolis  della sua esperienza con il coronavirus a Stezzano:

È come una guerra. Vedi tutte quelle bare caricate sui camion dell’esercito trasportate a Venezia o Ferrara per la cremazione. Abito a Stezzano, un paese a tre chilometri da Bergamo. Quella che tutti, inizialmente, hanno definito come una leggera polmonite sta uccidendo migliaia di persone. Vedi le case di riposo distrutte da questo maledetto virus con persone e anziani che in poco tempo sono condannate a morte. Persone che lavorano in ospedale mi hanno raccontato che i pazienti contagiati muoiono per crisi respiratorie come se stessero annegando in acqua. Una sensazione bruttissima. Per fortuna che hanno tirato su degli ospedali in poco tempo altrimenti non oso immaginare i termini di questa pandemia. Non bisogna pensare che si tratta di un virus che colpisce solo le persone anziane”.

CORONAVIRUS. “Vicino c’è l’autostrada ed è agghiacciante sentire le ambulanze nel silenzio che vanno su e giù. I decessi sono all’ordine del giorno e c’è il quotidiano di Bergamo che ogni giorno pubblica almeno dieci pagine con i necrologi. Ho un bambino che alleno nella mia squadra che ha perso tutti e quattro i nonni, un massaggiatore che è morto mentre un dirigente che è in quarantena ne è venuto fuori. Purtroppo questa è una sorta di guerra invisibile che sta mietendo vittime in tutto il mondo. E’ tutto spettrale. Ascolti le campane delle chiese che annunciano le persone morte. Servirà tanto tempo per uscirne e tornare alla normalità. I mio invito è di restare a casa e non peccare di negligenza altrimenti si rischia di innescare nuovi focolai e di vedere allungare i tempi. Anche quando si vedrà la via d’uscita dal tunnel dimentichiamoci di andare a ballare o frequentare locali con tante persone. Purtroppo questo virus sta mettendo in ginocchio anche le aziende e penso a quelle turistiche dove ci sono alberghi e ristoranti che in estate vivono di turismo”.

QUARANTENA. “Chiuso a casa. A volte porto il cane in giardino per prendere una boccata d’aria e poi ho un bambino piccolo che mi impegna parecchio. Cerco di guardare solo una volta il tg altrimenti diventa pesante stare lì ogni ora a sentire numeri e notizie di morti”.

RIPARTENZA DEI CAMPIONATI.A livello giovanile e dilettantistico è finito già tutto. Oggi non ci sono le condizioni per giocare né in A, B o C. Comprendo i presidenti di quelle squadre che stanno vincendo il campionato come il Benevento o il Monza o la Reggina cosa che protestano se i campionati dovessero essere bloccati. Pensiamo che sono state annullate già le Olimpiadi e anche il torneo di Wimbledon”.

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