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Faraoni: “Verona è stata la svolta. Speriamo di trovarci presto a tifare Hellas!”

L’esterno gialloblù oggi si è concesso ai microfoni di Hellas Channel durante la nuova puntata di “Distanti ma… comunicanti

Dopo essere stato il protagonista dell’approfondimento di ieri, Marco Davide Faraoni oggi lo è stato anche della rubrica “Distanti ma… comunicanti“.

Senza ulteriori indugi, andiamo quindi a vedere le principali dichiarazioni rilasciate dal classe ’91 a Hellas Channel.

LA QUARANTENA. «Fortunatamente sto bene. Sto trascorrendo questo periodo con moglie e figli, allenandomi con i programmi che giornalmente il professor Barbero invia a tutta la squadra. Cerco di tenermi in forma per quella che spero possa essere la ripresa del campionato».

LA STAGIONE. «Sono contento di quanto ho fatto finora. Non mi aspettavo di giocarle tutte fino a Udine (dove si è infortunato, ndr), ma giocare con continuità era il mio obiettivo sin da inizio stagione: spero di continuare così anche quando si riprenderà. Avevo anche segnato tre gol… Qual è il mio segreto sotto porta? La cattiveria: non arrivo spesso alla conclusione, quindi in quelle poche occasioni voglio buttarla dentro!».

IL SEGRETO DELL’HELLAS. «Questo Hellas non ha segreti, siamo solo un gruppo di ragazzi che lavora duro e che ha voglia di dimostrare: molti di noi non hanno alle spalle una grande esperienza in categoria, quindi c’è tanta voglia di mettersi in evidenza. Diciamo che la nostra arma in più finora è stato il gruppo, siamo come una famiglia».

LA SVOLTA. «Sono arrivato al Verona quasi due anni fa: ero reduce da una retrocessione con il Crotone, e a 28 anni iniziavo a chiedermi se sarei mai riuscito a dimostrare di essere un giocatore da Serie A, perché se in tanti anni che giochi a calcio continui a salire e scendere vuol dire che forse il problema sei anche tu. In tal senso Verona è stata la svolta della mia carriera: qui mi sono preso le mie responsabilità e mi è scattato quel “qualcosa” che mi mancava a livello di atteggiamento e mentalità. Voglio mantenere questa categoria!».

JURIC. «Il mio rapporto con il mister è ottimo, ma è una cosa che bisogna guadagnarsi in allenamento e in partita. Io spero di essermi guadagnato il rispetto e la fiducia non solo di Juric, ma anche dei miei compagni…».

VERONA CITTÀ. «Ricordo che una sera stavo camminando sul Ponte della Vittoria e vidi il sole tramontare dietro Castelvecchio: fu quello il momento in cui mi innamorai di Verona».

UN RAGAZZO RISERVATO. «Sono un ragazzo piuttosto riservato, e cerco di evitare di mettere la mia famiglia sui social. Non voglio mescolare lavoro e famiglia, tant’è che nel privato parlo pochissimo di calcio».

TANTA NOSTALGIA. «Già dopo una settimana mi mancava tutto, figuriamoci ora dopo praticamente due mesi. Ho nostalgia dello spogliatoio, dei ragazzi, dell’allenamento, dell’adrenalina pre-partita, del tifo, delle voci… Speriamo di tornare presto a festeggiare, ad abbracciarci e a tifare il Verona!».

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4 anni fa

Sei un grande

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4 anni fa

Mamma mia ?

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