Il preparatore degli estremi difensori del settore giovanile gialloblù si è raccontato ai microfoni di Hellas Channel
Bello allenare Buffon e Toldo, ma veder esordire Pegolo è meglio: parola di Fabrizio Paese, preparatore dei portieri della Primavera del verona nonché coordinatore di tutti i suoi colleghi del settore giovanile gialloblù.
Raggiunto da Hellas Channel per la rubrica “Dentro il mondo gialloblù“, l’ex estremo difensore gialloblù si è raccontato ai microfoni del canale tematico scaligero: di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
L’AMBIENTE DI LAVORO. «Qui mi trovo benissimo, la Società e il direttore Margiotta ci hanno messo a disposizione uno staff e delle strutture di prim’ordine, quindi possiamo lavorare in modo ottimale a un progetto che sono sicuro andrà a buon fine: le fondamenta sono solide, e anche la casa sta iniziando a essere ben costruita. Il mio ruolo di coordinatore dei preparatori dei portieri? È una carica importante e di responsabilità: cerco di ripagare la fiducia che è stata riposta in me».
L’ESPERIENZA. «Ai ragazzi trasferisco non solo l’esperienza accumulata giocando, ma soprattutto quella accumulata allenando. Avere giocato nell’Hellas (stagione 79/80, ndr) mi permette poi di trasmettere loro l’amore per questi colori e l’attaccamento alla maglia che indossano».
GRANDI EMOZIONI. «Le emozioni che mi hanno dato Toldo, Buffon e Curci (tutti portieri da lui allenati, ndr) sono state grandi, ma sono arrivate da giocatori già affermati. Ciò che mi ha emozionato di più è stato far esordire portieri che invece ho “costruito” io, come per esempio Pegolo…».
LE “NUOVE LEVE”. «I ragazzi della Primavera mi stanno dando grandi soddisfazioni, perché vedo una crescita costante: se un giorno li vedrò nel calcio che conta, probabilmente sarò più contento io di loro. In generale comunque sono molto soddisfatto di tutto il settore giovanile, perché ogni squadra ha almeno un portiere molto valido».