Il celebre scrittore, raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, ha parlato della sua passione per l’Hellas e della grande vittoria sulla Juve

I “meno giovani” si ricorderanno di lui per “Questa pazza fede“, libro pubblicato nel 2002 attraverso il quale raccontò la pazza stagione della salvezza di Reggio: stiamo ovviamente parlando di Tim Parks, celebre scrittore inglese che dei colori gialloblù ha fatto una passione incontenibile.

Raggiunto dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, l’autore britannico ha raccontato la sua passione, non trattenendo l’entusiasmo per la vittoria sulla Juventus e lanciando pure qualche frecciatina ai bianconeri: di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

IERI E OGGI. «Quel che accadde nella stagione 200/2001 fu folle, con la salvezza ai play-out contro la Reggina, ma non lo è di meno quel che sta accadendo ora. Sicuramente al più presto tornerò al Bentegodi».

LA JUVENTUS. «Sabato sera ero a cena con delle persone, e cercavo di seguire la partita contro la Juventus come potevo: mi aggiornavo sul risultato, sbirciavo qualche immagine… Credo sia accaduto qualcosa di talmente incredibile da essere quasi irreale! L’Hellas che vince contro di “loro” è un evento già di per sé piuttosto raro, ma se ci mettiamo il fatto che a risolvere è stato un rigore assegnato nel finale. Meno male che c’è il VAR, altrimenti una volta di più la Juve l’avrebbe scampata per un errore».

UNA MALATTIA CHIAMATA CALCIO. «Il pallone stravolge la vita quotidiana: , organizzi tutto intorno a quello: l’attesa per la partita, la preparazione per la trasferta. È una dipendenza, e se va bene sei elettrizzato, in caso contrario sei distrutto. Essere a Milano e la mia compagna, alla quale il calcio non interessa per niente, mi impediscono di essere trascinato via, però appena posso mi fiondo al pub».

L’HELLAS. «Sono stato abbonato, ho visto la squadra scendere e salire. Per il Verona si gioisce e si sta male, ma se sei dell’Hellas sai che devi soffrire. Proprio per questo motivo bisogna godersi il momento meraviglioso: prima o poi finirà, è inevitabile, quindi voglio gustarmelo».

JURIC. «Mi piace l’espressione seria del mister, così come mi piace il coraggio con cui porta avanti le proprie idee. E poi mi hanno detto che ha letto “Guerra e pace” e altri classici russi: non male per un uomo di calcio!».