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Penna in Trasferta, Fiori (SoloLaLazio.it): “L’Hellas per caratteristiche è una grande insidia per i biancocelesti”

Il collega laziale, a poche ora dalla sfida dell’Olimpico, ci ha presentato il match dal punto di vista biancoceleste

Mancano ormai pochissime ore alla sfida dell’Olimpico tra i padroni di casa della Lazio e l’Hellas di Juric: di come il Verona arrivi a questo appuntamento sappiamo praticamente tutto, ma com’è il clima in casa biancoceleste?

Per indagare a riguardo abbiamo quindi raggiunto Stefano Fiori, collega di SoloLaLazio.it, il quale ci ha presentato la sfida dal punto di vista capitolino: di seguito, dunque, la nostra intervista.

All’Olimpico si affrontano quelle che potremmo definire le sorprese del campionato: cosa ti ha stupito di più di entrambe?
«Della Lazio mi ha sorpreso la straordinaria continuità di risultati: non parliamo di una continuità “normale”, ma di una che per esempio ha permesso a Inzaghi di sgretolare il record di vittorie consecutive di Eriksson che resisteva dalla stagione 98/99. Ciò ovviamente non poteva essere previsto nemmeno dal più ottimista dei tifosi… Del Verona mi ha invece stupito una solidità difensiva che la porta a essere la quarta difesa del campionato. Magari non è troppo prolifica a livello offensivo, ma è ben organizzata, granitica e con ottime individualità in squadra: sicuramente merita di stare nella parte sinistra della classifica».

C’è un giocatore gialloblù che vorresti vedere alla corte di Inzaghi?
«È facile parlare di quelli già accostati alla Lazio come Kumbulla e Amrabat: il primo è un “giovane esperto”, un prospetto che sarebbe interessante crescere, mentre il secondo, ormai preso dalla Fiorentina, avrebbe rinforzato la mediana e avrebbe avuto modo di giocarsi le proprie carte. Anche Faraoni sarebbe interessante: si sta riscattando dopo aver iniziato una carriera al di sotto delle aspettative che c’erano su di lui, e tra l’altro è un prodotto della giovanili della Lazio. Il suo sarebbe un bel ritorno, e costituirebbe un’ottima alternativa a Lazzari. Se poi alla Lazio servisse una quarta punta, io opterei per Pazzini: è uno che a prescindere dall’età la butta sempre dentro, quindi finché gioca per me rimane un’ottima alternativa di esperienza. Inoltre non dimentichiamo che ai tempi della Sampdoria fece perdere uno scudetto alla Roma, quindi sarebbe molto gradito anche ai tifosi…».

Che Lazio arriva alla sfida di domani?
«È una Lazio che al momento va con il pilota automatico: è convinta, sa di essere forte e quando gioca sembra inarrestabile. Per metterla in difficoltà serve una prestazione incredibilmente gagliarda e molto provante a livello fisico».

I biancocelesti hanno uno degli attacchi più prolifici del campionato, mentre il Verona è una delle difese più solide: sarà un bel banco di prova?
«Se la Lazio dovesse segnare due gol al Verona, credo che questi varrebbero quasi come i cinque rifilati alla Sampdoria o alla SPAL, perché vorrebbe dire aver messo in campo una prestazione di assoluto livello. Come detto l’Hellas è una squadra granitica e perciò una delle formazioni che più potrebbe mettere in difficoltà i biancocelesti, quindi sì, sarà davvero un bel banco di prova».

Che partita ti aspetti? Credi che il recupero infrasettimanale possa mischiare un po’ le carte in tavola?
«Penso che giocare la seconda gara in pochi giorni possa essere un fattore, ma è un ostacolo che Inzaghi vuole superare per poter poi “assestare” il ritmo su una partita a settimana. L’Hellas, vista la posizione di classifica, arriverà con la mente libera, e questo potrebbe essere un’arma a doppio taglio: il fatto di giocare un po’ più sciolto potrebbe favorire il Verona, ma anche la Lazio, che si ritroverebbe ad affrontare una squadra che non si presenterà con un’assoluta necessità di fare punti. Detto questo, credo comunque che sarà un match durissimo».

Pronostico?
«Mi aspetto un risultato positivo per la Lazio, se non altro per il valore dei suoi giocatori. Il risultato è però tutt’altro che scontato: la squadra di Inzaghi sa che vincere vorrebbe dire portarsi a un passo della vetta, e questo potrebbe anche portare qualche “vertigine” e influire sul risultato. E poi, ripeto, l’Hellas è per caratteristiche una delle maggiori insidie sulla strada dei biancocelesti…».

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