Il doppio ex dell’incontro, raggiunto dai colleghi del Corriere di Verona, ha detto la sua in vista del lunch-match in programma domenica al Bentegodi
Un figlio nato a Verona e simpatizzante dell’Hellas, una figlia nata a Torino e tifosa del Toro: basta questo per spiegare quanto possa essere diviso il cuore di Ezio Rossi in vista del lunch-match in programma domenica.
Di seguito infatti le sue principali dichiarazioni ai colleghi del Corriere di Verona che l’hanno raggiunto per l’occasione.
CUORE A METÀ. «Ho trascorso la mia vita sportiva e non solo a metà tra Torino e Verona, sono le due squadre e le due città che più mi hanno segnato. Basti pensare che mio figlio è nato a Verona e simpatizza per l’Hellas, mentre mia figlia è nata a Torino e tifa Toro. Come finisce domenica? 2-1 per l’Hellas».
LACRIME E SUDORE. «I tifosi dell’Hellas e del Torino sono simili, si esaltano nelle disgrazie e nel sacrificio. Ricordo l’attaccamento eccezionale dei veronesi ai tempi della Lega Pro, mentre quelli granata sono degli eroi a sopravvivere a Torino nonostante la Juve».
HELLAS TRA GIOIE… «Ricordo bene la promozione del ’91 con Fascetti, è il mio massimo orgoglio da calciatore: non prendevamo gli stipendi e lo spogliatoio era diviso sul mettere o meno in mora la società. Vinse il “no” di noi senatori, andammo avanti uniti e vincemmo il campionato».
… E DOLORI. «Nell’estate del ’93 Previdi mi disse di voler ancora puntare su di me, ma poi non sentii più nessuno e non mi confermarono. Volevo stare a Verona, così passai prima al Mantova, che però fallì, e poi al Chievo. Lì però non capivo se Malesani e Sartori credessero in me, quindi salutai e me ne andai a Legnago».
VECCHIO STAMPO. «Non sono fatto per il calcio di oggi, sono un po’ “orso” e non ho mai avuto un procuratore, quindi forse è anche per quello che non ho mai allenato a grandi livelli. Ho avuto la fortuna di avere per tecnici uomini veri come Bersellini, Radice, Fascetti e Reja, ma forse da loro ho preso solo gli aspetti negativi (ride, ndr). Ora comunque mi diverto a sciare con mia figlia…».