Il centrocampista del Vicenza, chiamato a commentare la sfida tra il croato e Gasperini, entrambi suoi ex allenatori, fa sognare i tifosi gialloblù
Atalanta–Verona non è solo una partita tra una delle più belle favole del calcio italiano e una delle grandi sorprese di questa Serie A, ma anche un testa a testa tra Gasperini e Juric, il maestro e l’allievo.
Per presentare questa sfida, i colleghi de L’Arena hanno quindi raggiunto Luca Rigoni, centrocampista del Vicenza (in estate era anche stato accostato all’Hellas) ma soprattutto ex giocatore sia dell’attuale tecnico della Dea che dell’Uomo di Spalato.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni ai giornalisti del quotidiano scaligero.
SIMILITUDINI. «Di Gasperini ricordo il profondo lavoro tattico, la capacità di cambiare in corsa, la dura preparazione fisica e la maniacale cura dei movimenti offensivi. Juric aggiunge poi una grande attenzione nella preparazione degli schemi da palla inattiva. Sono molto simili: il secondo ha assorbito molti aspetti positivi del primo, come l’idea tattica, la voglia di giocarsela, il ritmo, l’intensità…».
LE DUE SQUADRE. «Atalanta e Verona hanno storie e percorsi diversi, di simile hanno solo l’idea di gioco dei due allenatori. I bergamaschi sono una splendida realtà consolidatasi nel tempo, non sono più una sorpresa, e sono in una dimensione difficilmente raggiungibile. L’Hellas invece da quando è arrivato Juric ha trovato equilibri e identità, è una squadra guerriera, che difende, riparte, pressa e mette sia fisico che qualità. Se però conosco bene il mister, questo non è ancora tutto…».
I SINGOLI. «Il Verona ha Veloso, ma anche tanti miei ex compagni che ora si trovano lì: Juric è ripartito da loro e da ciò che si è ritrovato tra le mani all’Hellas. Uomini-copertina? Dico Salcedo: è giovane, ma ha le qualità per sfondare e il mister crede tanto in lui».
Forza Hellas!… Ma non montiamoci la testa.
Rok con acquisti giusti a gennaio si valka latino