In occasione del match del Tardini abbiamo raggiunto il collega per farci raccontare l’ambiente emiliano da un punto di vista “ravvicinato”

Archiviata la bruciante sconfitta casalinga contro il Sassuolo, per l’Hellas è già arrivato il tempo di pensare alla trasferta di Parma, una sfida senz’altro impegnativa ma da cui il Verona dovrà quantomeno cercare di uscire indenne.

Ma che squadra sarà quella che martedì affronterà gli uomini di Juric? Per trovare una risposta a questa domanda abbiamo interpellato Marco Bernardini, collega di ForzaParma.it: ecco quindi cosa ci ha raccontato.

Che Parma arriva al turno infrasettimanale? Il pareggio di San Siro deve aver dato grande morale…
«Sicuramente un Parma caricato dal pareggio di San Siro, ma anche consapevole di dover recuperare in fretta le energie perché la partita con il Verona rappresenta una sorta di esame di maturità».

Tredici punti in nove gare sono un buon bottino, soprattutto avendo già affrontato Juve, Lazio, Inter e Cagliari: dove vuole arrivare questo Parma?
«Il tecnico D’Aversa e la dirigenza hanno sempre parlato di salvezza magari più tranquilla rispetto a quella della passata stagione, ma è innegabile che la qualità della rosa sia cresciuta tanto e che sul piano del gioco si stia provando a fare vedere qualcosa in più. Al momento però parlare di obiettivi più ambiziosi mi sembra prematuro e poco realistico».

Cosa ti ha impressionato della squadra e in cosa invece bisogna migliorare?
«La preparazione delle ultime partite, eccezion fatta per la trasferta di Ferrara, è stata esemplare, e chiunque sia stato chiamato in causa si è sempre fatto trovare pronto: Cornelius, ora infortunato, così come Dermaku e Karamoh, che sembrano delle semplici alternative, dimostrano che durante la settimana si lavora nella maniera giusta e che l’occasione prima o poi capita a tutti. Da migliorare alcuni cali di tensione che spesso e volentieri hanno permesso di rianimare squadre all’apparenza in difficoltà: è un difetto atavico del Parma, una squadra che in assenza di grossi stimoli perde quelle caratteristiche di corsa, lotta e grinta che ne avevano contraddistinto la risalita».

Hai seguito un po’ il Verona? Cosa temi e cosa ti ha sorpreso della squadra di Juric?
«Mi sta incuriosendo il cammino delle tre neopromosse, e nel caso del Verona la sensazione è che si tratti di un gruppo che ha trovato fin da subito il proprio equilibrio e la propria identità. È vero che non segna tanto, ma d’altra parte subisce pochissimo e Juric ha già battezzato uno zoccolo duro a cui affidarsi. Mi ha stupito Amrabat, e se Stepinski dovesse sbloccarsi potrebbe giocarsi alla grande le sue carte nella lotta salvezza».

Pronostico per la partita?
«Difficile, il Verona ha avuto un giorno di riposo in più mentre il Parma avrà ancora una volta gli uomini contati, soprattutto in difesa e attacco. Mi aspetto una gara piuttosto bloccata e non divertente decisa dagli episodi. Azzardo un 1-1 e mi tengo l’alternativa di un successo sofferto dei padroni di casa».