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Amrabat: “Stanco dopo la Nazionale? Giocherei anche oggi…”

Il centrocampista marocchino si è ufficialmente presentato quest’oggi ai giornalisti accorsi a Peschiera

Si è conclusa da pochi minuti la conferenza di presentazione di Sofyan Amrabat, con il centrocampista marocchino che si è ufficialmente presentato ai giornalisti accorsi a Peschiera.

Senza perdere tempo, andiamo quindi subito a vedere le sue principali dichiarazioni.

IDOLO DELLA TIFOSERIA. «Sono molto contento che i tifosi mi abbiamo dimostrato il loro affetto dalla prima partita. Nel momento in cui sono entrato in campo nella ripresa contro il Bologna ho subito avvertito la spinta dei tifosi che ci ha aiutato a prendere un punto anche se eravamo in dieci. Io l’ottavo più veloce della Serie A? Credo di poter correre ancora più veloce, mi alleno molto su questo aspetto e credo che questo porterà i suoi frutti».

JURIC. «Mi piace il gioco di Juric, avevo già parlato con lui prima di arrivare e lui è sicuramente uno dei motivi che mi ha convinto a venire. Penso sia un grande allenatore, cura molto sia il piano dell’aggressività che quello della tecnica, e credo che il suo modo di giocare mi abbia aiutato a inserirmi e a esaltare le mie qualità».

MILAN. «Secondo me i big match sono le partite più belle da disputare. Ho già giocato in Champions, quindi ho un po’ di esperienza a riguardo. Il Milan è un grandissimo club, lo rispettiamo molto, ma non abbiamo paura di nessuno: giochiamo in casa, davanti a 20000 tifosi, quindi siamo pronti a giocare e spero raccoglieremo un risultato positivo».

LA TRATTATIVA. «Sono stato contattato dal Verona a giugno, e mi volevano molto, ma il Brugge in un primo momento aveva deciso di trattenermi. Dopo un paio di settimane ho chiesto nuovamente al club di lasciarmi andare perché volevo tanto venire qui, e alla fine hanno capito. Ho parlato con tante persone di Verona, e credo che alla fine sia la scelta giusta per me. Restare qui? Darò il massimo per dimostrare di meritarmi la Serie A, poi a fine stagione toccherà all’Hellas scegliere se tenermi o no».

NAZIONALE. «Ho giocato praticamente due partite intere con il Marocco, ma l’ultima risale già a due giorni fa. Non mi sento per niente stanco, se fosse necessario giocherei anche oggi».

IL RUOLO. «Io sono un centrocampista centrale: mi è capitato di giocare altrove per infortuni o altri problemi, ma a centrocampo è dove posso dare il meglio di me. Gol? Non sono un giocatore che segna, non è il mio lavoro. Baratterei volentieri una stagione senza miei reti con la salvezza del Verona».

IL NUMERO. «Quando mi hanno dato la lista dei numeri, quelli che avevo utilizzato finora erano tutti erano occupati. Alla fine quindi ho scelto il 34 perché è il numero di Abdelhak Nouri (giocatore dell’Ajax che nel 2017, in seguito a un’aritmia cardiaca, ha riportato gravi e permanenti danni celebrali, ndr)».

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