Il terzino gialloblù, uno dei tanti rigenerati dalla cura del tecnico toscano, mette tutti in guardia sui “giovani e spensierati” granata
Luigi Vitale è uno dei tanti giocatori “recuperati” da Alfredo Aglietti: “svagato” e disattento sotto la gestione Grosso, con il nuovo tecnico il terzino gialloblù ha ritrovato smalto e concentrazione, facendo ricredere chi aveva iniziato a dubitare sulla bontà del suo acquisto a gennaio.
Raggiunto dai colleghi de L’Arena, “Gigi” ha quindi parlato proprio del cambio sulla panchina scaligera, soffermandosi anche ovviamente sulla grande vittoria di Pescara, sulla “rinascita” con il Foggia e sulla finalissima che ora attende i gialloblù.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
IL PESCARA. «Una vittoria favolosa. Credo che nei 180 minuti il Verona abbia meritato più del Pescara. Non subire reti in entrambe le partite ci ha aiutato molto, soprattutto perché noi, con gente come il Pazzo, Di Carmine e altri ancora, un gol prima o poi lo facciamo. Più passava il tempo all’Adriatico e più loro avevano paura, non è facile gestire la pressione in gare di questo tipo. Però non pensiate però che sia stato facile, era una partita molto complicata. Abbiamo fatto un grande primo tempo, poi è normale che la stanchezza accumulata ci abbia portato a mancare un po’ in lucidità nella ripresa».
IL RIGORE. «Non so se da quel rigore dipenderà la nostra Serie A, però so che sono andato dal Pazzo e da Di Carmine per dire loro di scegliere con calma: chi deve calciare è molto importante. Alla fine Giampaolo è stato bravissimo, l’ha fatto calciare a Samuel. Non dimenticherò mai le facce di tutti dentro lo spogliatoio: venti giorni fa eravamo morti e ora, invece, siamo in finale».
AGLIETTI. «Grande il mister. Quando è arrivato ha parlato con ognuno di noi da solo e poi ci ha riunito in gruppo dicendoci poche cose, una delle quali mi è rimasta impressa: “Ragazzi, nessuno più crede in voi, forse nemmeno voi stessi. E invece io sono convinto che andremo in serie A e che basti poco per tornare a giocarci la promozione (un discorso molto apprezzato anche da Empereur, ndr)“. Aveva ragione lui: con il Foggia è scoccata la scintilla, e ora ce la giochiamo con il Cittadella».
GROSSO. «Nell’arco di una stagione praticamente qualsiasi squadra ha un periodo poco fortunato. A 31 anni di allenatori ne ho passati tanti, e vi posso dire che Grosso qui a Verona ha insegnato calcio: purtroppo per lui nel periodo topico le cose non andavano e la società l’ha cambiato. Forse ha pagato un poco di inesperienza, ma lui lavorava tanto sul gioco. Aglietti è arrivato con una grande carica e ha saputo risollevare ragazzi che quasi non volevano più andare in campo. È un grande motivatore e un allenatore intelligente, perché ha semplicemente apportato dei correttivi al gioco che facevamo prima».
LA FINALE. «Il Cittadella è un pessimo cliente, non si sa mai che partita possa fare: sono giovani e spensierati, non hanno una piazza a cui rendere conto nel bene e nel male. Forse avrei preferito una squadra come il Pescara o il Benevento. Noi però dobbiamo anche vendicare quel 3-0 di venti giorni fa, e sono convinto che faremo due grandi partite perché siamo carichi e convinti. Sarà decisiva la partita del Tombolato: se facciamo bene giovedì, abbiamo la promozione in tasca».
Vai Vitale …vaiiii…Grosso aveva spento anche te…./=\