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L’Hellas ora sogna con Aglietti “Il Normalizzatore”

Il tecnico toscano, dopo avere preso in mano un gruppo allo sbando, sembra avere già in pugno la situazione grazie a scelte semplici ma efficaci

Lo sappiamo, è troppo presto per tessere le lodi di un allenatore arrivato da così poco tempo, però c’è da dire che in queste due settimane scarse a Verona Aglietti sembra aver già rimesso in piedi la squadra e conquistato la piazza, un obiettivo quest’ultimo dovuto non solamente al raggiungimento dei play-off.

CORAGGIO. La prima parola che ci viene in mente pensando al nuovo allenatore del Verona è “coraggio”. Sì, perché per prendere una squadra allo sbando, demolita psicologicamente, a un passo dal fallimento di una stagione e con solo due partite per invertire la rotta ci vogliono gli attributi, così come ci vogliono per andare a Cittadella e provare a giocarsela a viso aperto con le due punte e il trequartista nonostante i soli due allenamenti a disposizione. Certo, al Tombolato è arrivata una batosta piuttosto pesante, ma almeno c’è stata la voglia di dare una svolta, di rompere con il passato. E poi vedi mai che anche le tre sberle incassate abbiano favorito il “risveglio” dell’Hellas…

LA PIAZZA. Arrivato tra i mugugni del popolo del Verona, il tecnico ci ha impiegato poco a conquistare la piazza con poche semplici mosse. Sicuramente il fatto di essere già stato apprezzato in gialloblù come calciatore ha aiutato, così come il suo già citato coraggio, ma “piccole rivoluzioni” come gli allenamenti a porte aperte o l’immediata apertura al tandem Pazzini-Di Carmine (scelta fatta sicuramente per una questione tattica, ma anche molto utile sotto il punto di vista “mediatico”) hanno permesso ad Aglietti di portare dalla propria parte una buona fetta di tifosi.

COACH MENTALE. Ciò che però spicca tra i meriti del mister è la capacità di lavorare sulla testa dei giocatori, abilità chiaramente messa in risalto nell’ultima partita dal rendimento di Samuel Di Carmine e Karim Laribi. Pensiamo per esempio al primo gol del numero 10, arrivato grazie a una botta a fil di palo con il “piede debole”, tra l’altro preceduta da uno stop non perfetto che ha notevolmente alzato il tasso di difficoltà dell’esecuzione: alzi la mano chi non pensa che fino a un mese fa quel pallone sarebbe finito in Curva! A risentire positivamente dell’influenza del nuovo allenatore è comunque stata la squadra in generale, come dimostrano la reazione al vantaggio del Foggia e la rimonta portata a termine con successo, impresa che non riusciva da quasi tre mesi (Spezia-Verona 1-2, era il 17 febbraio).

TIKI-TAKA? NO, GRAZIE. Stesso modulo, stessi interpreti, risultato diverso: il 4-3-3 di Aglietti ha senz’altro entusiasmato più di quello di Grosso. Verticalizzazioni, giro palla più incisivo, giocatori al loro posto, uno Zaccagni “più incontrista”, un Laribi più nel vivo del gioco (nonostante giocasse esterno nel tridente) e conclusioni da fuori: tanti piccoli accorgimenti se vogliamo ovvi, “normali”, ma che hanno reso il Verona decisamente più efficace. Sia chiaro, l’Hellas visto contro il Foggia non è stato perfetto, tutt’altro, ma porre rimedio a tutti i problemi di questa squadra (in primis quello difensivo) con appena sette allenamenti alle spalle sarebbe stato qualcosa di molto simile a un miracolo…

VERSO I PLAY-OFF. Confermate le date degli spareggi, adesso il tecnico avrà a disposizione un altro po’ di tempo per continuare a inculcare nuove idee e approntare le giuste modifiche a quelle vecchie. Oltre a Danzi e Faraoni (che hanno scontato la propria squalifica), da qui a sabato Aglietti recupererà quasi sicuramente anche Pazzini e Bianchetti, due potenziali titolari in vista del Perugia. Le premesse insomma sono buone, e se è vero chi ben comincia è a metà dell’opera allora l’allenatore toscano ha tutte le carte in regola per centrare un’impresa che, dopo un’annata con più bassi che alti, avrebbe quasi dell’incredibile.

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4 anni fa

Citiamo una réclame pubblicitaria di un formaggio di parecchio tempo : La Fiducia è’ una cosa seria …..

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4 anni fa

Almeno Alfredo un Po di calcio capisce… altroché quel bidonazzo de SAL GROSSO

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4 anni fa

Diciamo che abbiamo fatto risultato per il resto notte fonda …..,

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4 anni fa

È stata sconfitta una squadra … retrocessa. Hanno corso mentre prima passeggiavano sul prato. L’armonia di gioco di una squadra che punta alla promozione non si è vista. Il disastro di Cittadella non si può dimenticare facilmente . La speranza rimane…

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