Il dirigente rosanero: “Dobbiamo restare umili, essere bravi a gestire queste vittorie e vedere come reagiremo alle difficoltà che capiteranno”
C’è la mano di Rino Foschi nella rinascita del Palermo che ora sogna addirittura un posto in Serie A. E il sogno è condiviso col dirigente che dopo il miracolo del 2004, spera di ripetersi pur in situazioni molto diverse. “Avevamo pensato a un tipo di torneo, al risparmio e sui giovani, poi ci siamo trovati in condizioni del tutto diverse. Avevamo molti giocatori a scadenza ma non sono in offerta né in regalo. Nessuno voleva pagarli il giusto allora ce li siamo tenuti – ha detto al Corriere dello Sport -. Non voglio sentir parlare di casi o di scontenti, abbiamo a che fare con professionisti più che seri e con un gruppo sanissimo. Lo vedo stando tutti i giorni con loro, come si allenano, come si comportano, che rispetto hanno“.
MAGO STELLONE. “Anche il cambio di allenatore è dipeso dal progetto. Stellone aveva già lavorato con la squadra, il che ha consentito di sminuire certi difetti e arricchire i pregi. C’è sintonia col tecnico, tutti accettano le sue scelte, ecco cosa intendo quando parlo di gruppo serio. Finora il cammino è stato ottimale e spero che nulla rompa l’equilibrio trovato.
SOGNO PROMOZIONE. “Dobbiamo restare umili, essere bravi a gestire queste vittorie e aspettare di vedere come reagiremo quando ci potrà capitare una fase meno felice. Insomma restiamo coi piedi per terra. Qualche promozione in passato l’ho ottenuta, credo di accorgermi già durante il percorso di certe caratteristiche, fondamentali per arrivare in alto. E posso dire che questo gruppo mi trasmette sensazioni molto positive. Per me riportare il Palermo in A è un sogno“.