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Sacchetti a L’Arena: “Pazzini va dosato, ma lo vedo bene anche insieme a Di Carmine”

L’ex mediano gialloblù ha parlato al giornale veronese dell’Hellas ma anche del Carpi, che lui allenò in una sfortunata esperienza nel 1998

Bell’intervista quella che questa mattina capeggia sull’Arena a firma di Alessandro De Pietro. Il protagonista è Gigi Sacchetti, grande ex centrocampista del Verona dello scudetto, che nel 1998 visse una breve quanto sfortunata esperienza da allenatore del Carpi.

Ecco alcuni stralci dell’intervista, dove oltre all’esperienza di Carpi, Sacchetti parla anche dell’attuale situazione del suo Verona:

A CARPI – : “Partimmo per il ritiro con un presidente che si stava defilando e otto giocatori. Previdi promise di prenderne altri ma mi arrivarono solo due trentaseienni”

SUL VERONA – : “Il Verona? Deve cominciare a far risultato, senza pensare troppo all’estetica. Gioco di qualità e sostanza tanto vanno di pari passo. Basta seguire la logica. Li vinci se hai una buona società, buoni giocatori e se l’allenatore ci mette del suo. Senza farsi prendere dall’incubo di far per forza quel che si ha in testa, come è successo a Pecchia. Una squadra di valore Grosso ce l’ha, deve solo farla rendere al meglio. Grosso è stato un calciatore bravissimo ed è una persona seria. Sa che il bene collettivo viene prima di tutto. Il 4-3-3 non è obbligatorio. Pazzini e Di Carmine? Io avrei provato a far coesistere pure Toni e Pazzini. Quelli bravi devono giocare. Bagnoli lo avrebbe fatto senza pensarci un attimo. Alla fine puoi usare in partenza tutti i sistemi che vuoi, ma in partita servono sempre quattro difensori e quattro centrocampisti. Da lì non si scappa”

SU PAZZINI – : “Pazzini non deve dimostrare niente a nessuno. Ovvio, non è più un ragazzino e quindi va gestito. Quanti in Serie B però vorrebbero uno così? Tutti. Anche lui sa di non essere più quello di una volta, ma le risorse sono comunque parecchie. Va dosato, ma anche utilizzato. Guardate quel che ha fatto Zidane con Ronaldo, uno che in panchina non vorrebbe sedersi mai. Invece il Real Madrid lo ha impiegato quando più serviva, anche solo per mezzora quando ha saputo comunque essere determinante. Certi campioni hanno occhi diversi. Come la faccia di Tricella, del nostro capitano, prima di ogni partita. E Pazzini è uno di quella ristretta cerchia. Quindi va sfruttato”

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