L’ex allenatore dell’Hellas Verona: “Ero preoccupato otto anni fa e mi pare che sia cambiato poco. I ragazzi ritrovino entusiasmo nel giocare la palla”
Dura la vita per gli allenatori italiani e a maggior ragione per l’allenatore della Nazionale che non solo deve confrontarsi ogni volta con gli altri 60 milioni tecnici del nostro paese (siamo o no un popolo di tecnici?), ma deve anche fare i conti col difficile cambio generazionale che sta mettendo in grave imbarazzo la squadra azzurra.
Lo sa bene l’ex allenatore dell’Hellas Verona, Cesare Prandelli, che in attesa della chiamata giusta non perde di vista le cose di casa nostra e sopratutto la squadra guidata da Roberto Mancini: “Ero preoccupato già otto anni fa e mi pare che sia cambiato poco o nulla nella Nazionale Italiana. Dobbiamo ripartire dal settore giovanile e dalla tecnica di base: siamo i migliori al mondo dal punto di vista tattico, ma tecnicamente siamo rimasti molto indietro e dobbiamo sollecitare i responsabili dei settori giovanili affinché i ragazzi ritrovino entusiasmo nel giocare la palla. C’è un dato che fotografa la realtà: in serie A i primi 10 giocatori che sanno dribblare sono stranieri“.