Calcio Hellas
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Verona alla pausa: facciamo il punto della situazione

L’Hellas ha giocato solamente tre partite, di cui due in Coppa Italia, ma proviamo a trarre già qualche conclusione sulla gestione di Fabio Grosso

Lo sappiamo: la stagione è appena iniziata, quindi è presto per dare giudizi, anche perché con ogni probabilità risulterebbero molto affrettati.

Le quattro partite ufficiali (per quanto una non disputata) hanno però dato modo a tifosi e addetti ai lavori di farsi una prima idea riguardo la nuova squadra firmata GrossoD’Amico.

Con questi pochi dati alla mano, proviamo quindi a sfruttare la pausa per tracciare un primissimo bilancio.

TANTA QUALITÀ… La squadra, almeno sulla carta, è assolutamente in linea con l’obiettivo stagionale, che è ovviamente la promozione. La rosa è certamente di altissimo livello per la cadetteria, essendo principalmente formata da veterani della categoria come Laribi, Almici e Di Carmine e da giocatori che hanno dimostrato di poter giocare anche in Serie A, come Antonino Ragusa oppure, ovviamente, capitan Pazzini.

… E TANTE NOVITÀ. Certo, poter contare su un gruppo così valido è sicuramente un vantaggio per Fabio Grosso, che si ritrova tuttavia a dover fare i conti con un gruppo totalmente nuovo. Questo richiede certamente una dose extra di tempo e di lavoro per il neo-tecnico gialloblù, che dovrà compattare lo spogliatoio dentro e fuori dal campo.

GLI UOMINI DI FIDUCIA. Le prime uscite hanno anche dato modo di intuire un po’ le gerarchie per quanto riguarda i titolari: oltre ovviamente a Silvestri (che, pur avendo saltato la partita di Catania, è senza ombra di dubbio la prima scelta), l’allenatore sembra già avere dei giocatori di cui non sembra intenzionato a privarsi, come Caracciolo, Almici, Laribi e Matos (ma la situazione di attaccanti e difensori potrebbe cambiare con i rientri di Dawidowicz, Empereur e Lee, fresco di medaglia d’oro ai Giochi Asiatici con la Nazionale sudcoreana).

I VECCHI PROBLEMI CONTINUANO (MA GROSSO SE N’È ACCORTO). Tre partite disputate, quattro gol subiti: tanto per cambiare, il tallone d’Achille del Verona rimane la fase difensiva. L’eccessivo numero di reti incassate è infatti un problema che l’Hellas si trascina da un po’, e al quale servirà assolutamente porre rimedio. Un primo tentativo Grosso avrebbe voluto provare a farlo contro il Cosenza: come emerge infatti dalle formazioni ufficiali del match, il tecnico gialloblù aveva optato per un centrocampo molto più dinamico e muscolare rispetto al solito, preferendo la corsa e la grinta di Zaccagni e Calvano alle geometrie di Gustafson ed Henderson, con Laribi più vicino agli attaccanti e più libero di svariare sul fronte offensivo, una sorta di “albero di Natale” (4-3-2-1) che secondo molti potrebbe essere il modulo più adatto per questo Verona. Magari questa non sarà la soluzione, ma le mosse in questione fanno intuire che, perlomeno, in casa Hellas ci si sia accorti del problema e ci si stia organizzando per risolverlo.

TROPPO PRESTO PER UN “CASO PAZZINI”. Non sempre avere tante alternative è un vantaggio: la gestione di Giampaolo Pazzini e la staffetta con Di Carmine potrebbero ad esempio diventare una bella gatta da pelare per Fabio Grosso. L’esclusione dallo starting XI di Cosenza dettato da presunte “non perfette condizioni” del capitano ha infatti lasciato tutti piuttosto perplessi: la paura di tutti è che si possa ripetere la stessa situazione dell’anno scorso, con il Pazzo relegato ai margini della rosa per poi essere (questa volta definitivamente) ceduto a gennaio. Siamo però ai primi di settembre: prima di creare un caso, meglio aspettare altre due o tre partite.

UNA FRASE FATTA, MA VERA. “Serve tempo“. In quanti hanno ripetuto questa specie di mantra nell’ultimo mese? Eppure questa frase, che tanto fastidio dà a molti tifosi, è quella che più si addice a questo Verona. Ricordiamoci che, per quanto sulla carta questa squadra potrebbe quasi puntare ad “ammazzare il campionato”, si tratta comunque di una rosa praticamente rivoluzionata, con nuovi giocatori e un nuovo allenatore. Una sconfitta in Coppa Italia (con una formazione abbastanza sperimentale) e un pareggio alla prima di campionato sono ben lungi dall’essere un concreto segnale d’allarme.

CALMA E SANGUE FREDDO. Le gambe sono ancora imballate e durante le prime giornate di campionato succedono sempre cose piuttosto imprevedibili (vedi Juventus che fatica non poco contro Chievo e Parma oppure Manchester City che addirittura pareggia contro il neo-promosso Wolverhampton), quindi calmiamoci e attendiamo il verdetto del campo: le “KIAKKIERE” da bar, butei, lasciamole ad altri.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

diego coppola hellas verona
I tre punti del Bentegodi pesano, soprattutto guardando alle ultime giornate...
gabriele cioffi udinese
Dopo Andreazzoli e D'Aversa, anche Cioffi saluta in seguito a un k.o. contro l'Hellas...
L’argentino potrebbe tornare a disposizione di Baroni per la gara contro la Lazio...

Dal Network

Altre notizie

Calcio Hellas