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Esclusiva CH – Elkjaer: “Stagione deludente, ma ritorneremo!”

Elkjaer

Il “Sindaco” ne è sicuro: “Siamo forti, torneremo in Serie A per puntare a obiettivi importanti

Sabato pomeriggio si affrontano Verona e Juventus, una partita la cui funzione sarà semplicemente quella di precedere il saluto di Gianluigi Buffon allo Stadium e la festa-scudetto dei bianconeri. Ben altro significato aveva invece la sfida disputata al Bentegodi nel lontano ottobre del 1984, quando la Vecchia Signora crollò 2-0 grazie alla rete di Galderisi e, soprattutto, allo storico gol senza scarpa di Preben Elkjaer Larsen.

Per l’occasione abbiamo quindi raggiunto proprio l’ex attaccante gialloblù, che dalla sua casa in Danimarca ha risposto in esclusiva ad alcune nostre domande.

Cosa ne pensa della stagione appena conclusasi?
«Ho seguito molte partite dell’Hellas quest’anno, e ovviamente mi dispiace che sia andata male. Questa è una squadra che deve giocare in A, in quanto è una grande società e Verona è una grande città che merita la massima serie. Purtroppo ora bisogna centrare una nuova promozione, un traguardo sempre difficile, più di quanto lo sia mantenere la categoria. Personalmente pensavo che con questa rosa e con un bravo allenatore come Pecchia il Verona potesse fare meglio, ma purtroppo non è andata così».

Cos’è mancato al Verona? E cosa ne pensa della gestione dei casi Pazzini e Bessa?
«Non voglio parlare dei singoli casi, sono decisioni che riguardano la società. Per quanto riguarda le mancanze della squadra, c’è una cosa che mi ha lasciato perplesso, ed è il fatto che in alcune partite non abbia visto la voglia di vincere necessaria a sopravvivere in Serie A. Non ho visto la squadra lottare, e questo mi ha molto stupito: quando sei nelle zone basse della classifica conta ogni secondo di ogni partita, bisogna metterci il cuore e io in certe partite non l’ho visto».

Il match con la Juve porta sempre alla mente quel 14 ottobre ’84, con il gol del 2 a 0 segnato senza scarpa. Avrebbe immaginato che quel gesto sarebbe entrato nella storia non solo del Verona, ma anche del calcio?
«Al momento non ci ho pensato, ero solo contento di aver segnato. Quando ho perso la scarpa ero a tu per tu col portiere, in una situazione un po’ difficile, ma ho segnato ed ero consapevole che quel gol avrebbe chiuso la partita, quindi ero felice per quello. Ovviamente è stato strano e diverso dal solito, ma non pensavo che poi si sarebbe sollevato tutto questo casino!».

È ancora in contatto con qualcuno a Verona? Pensa di tornare qui a breve?
«Certamente, ero a Verona anche la settimana scorsa e quest’estate, come tutti gli anni, passerò lì qualche settimana in vacanza. È una città che amo e che offre tante cose belle da vedere. L’unica cosa brutta che ho trovato qualche giorno fa è il tempo: al momento c’è più caldo in Danimarca…».

Ha mai valutato l’idea di una carriera da dirigente al Verona?
«Nessuno me l’ha mai proposto, quindi non pensarci è stato piuttosto facile. Se però me lo chiedessero, chissà, potrei anche pensarci su».

Ad aprile Bagnoli è entrato nella Hall of Fame del Calcio Italiano. Vi siete sentiti per l’occasione? Quanto ha contato per lei la figura del mister con cui ha vinto uno storico scudetto?
«No, purtroppo per motivi di lavoro non siamo riusciti a sentirci, ma credo che ce ne sarà l’occasione più avanti. Lui comunque deve essere nella Hall of Fame perché vincendo uno scudetto con una ‘provinciale’ ha fatto un qualcosa di storico e di veramente difficile. La sua carriera parla per lui, è un riconoscimento più che meritato. Io posso solo ringraziarlo per quanto ha fatto per me: per uno straniero è sempre difficile ambientarsi nel calcio e nella mentalità italiani, ma lui mi ha preso e mi ha fatto sentire a casa».

I tifosi l’hanno ormai eletta “Sindaco” da più di 30 anni, vuole raccontarci qualcosa del vostro rapporto e rivolgere loro un messaggio?
«Io da sempre ho un rapporto molto caldo con la tifoseria: tornare a Verona mi riempie di gioia e mi fa molto piacere vedere gente che ancora mi sorride per quello scudetto. Quando si vince non lo si fa solo per sé stessi o per la società, ma soprattutto per i tifosi e la città. Quello che voglio dire loro, anche se loro già lo sanno, è che non devono perdere la speranza: siamo forti e, anche se non dovesse accadere già l’anno prossimo, prima o dopo torneremo in Serie A a lottare nuovamente per grandi obiettivi. La storia ci insegna che la ruota gira, quindi sicuramente questa brutta parentesi del Verona finirà e lascerà spazio a momenti più belli».

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