L’ex centrocampista: “I gialloblù non hanno un gioco o un’inquadratura. C’è troppa improvvisazione. Non c’è mai stata la scossa”
Negli anni Settanta Walter Franzot era il motore inesauribile dell’Hellas Verona, squadra con cui ha partecipato a sette campionati, raccogliendo 171 presenze e tre reti. A inizio carriera, invece, tra anni con l’Udinese. Oggi l’ex centrocampista ha lasciato il mondo del calcio, ma appena può torna a Verona e comunque non perde mai di vista le vicende dei gialloblù.
“Con l’Udinese ho debuttato in C a diciassette anni e poi ho passato tre anni belli con gente come Adriano Fedele, Giovanni Galeone e altri ancora – ha detto a L’Arena -. Il periodo a Verona è stato ugualmente bello, per certi aspetti forse di più. Qui c’era una piccola, grande società. Tre o quattro persone al massimo ma tutti capaci e con competenze precise“.
L’analisi sulla gara di oggi è presto fatta: “A inizio stagione, al mio amico Delneri dissi a che aveva troppi giovani e che rischiava di andare giù. Purtroppo sono ancora in pericolo. Il Verona? Un dispiacere enorme. L’ho visto parecchie volte. Non ha un gioco, un’inquadratura e neppure una qualità. C’è troppa improvvisazione. Non c’è mai stata la scossa. Se a questo aggiungi qualche limite tecnico ecco spiegata la retrocessione. L’unico che mi sembra che si sia un po’ dato da fare è stato Romulo. Mi auguro possano tornare subito in serie A“.