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Hellas: per la Serie B tienti stretto quello Lee!

I motivi per cui il sud-coreano può essere al centro del nuovo Verona di Serie B

La Gazzetta dello Sport di oggi si proietta già nel futuro dell’Hellas Verona, in quella progettazione di cui ha parlato ieri Pietro Fanna. Un futuro che parte dalla Serie Be in quell’aria di rifondazione tecnica e organica che però non può essere uno smantellamento generale. Questo perché l’ennesima disfatta a San Siro contro il Milan ha regalato uno spiraglio di luce all’Hellas Verona, un missile terra-aria di Seung-Woo Lee che si è infilato fra palo e traversa.

Il primo sud-coreano a trovare il gol nella storia gialloblù, una rete che lo inserisce nell’immaginario di una squadra di Serie B che subito deve riacciuffare la promozione. 13 presenze quest’anno, quasi sempre da subentrante a parte due gettoni da titolare in Coppa Italia. In un paio di occasioni è riuscito a scuotere l’Hellas per qualche minuto, grazie alla sua rapidità e alla sua tecnica, che lo hanno portato soprattutto a buone aperture verso i lati del campo, più che a tentativi verso la porta avversaria. Ma il Verona è quel che è, e anche Lee non può celare i propri limiti.

Si tratta di un giocatore che è stato oggetto misterioso pure al Barcellona, fintantoché i blaugrana non si sono decisi a lasciarlo partire. Rapidità, ottimo piede, intelligenza e adattabilità in tutti i ruoli dell’attacco. Quel che manca a Lee è sicuramente il fisico, ma un limite così va superato attraverso una squadra che possa offrirgli altre soluzioni. Dunque la crescita passa da lui, nell’impegno di crescere sotto l’aspetto muscolare e della corsa, ma soprattutto dall’Hellas, che ha l’obbligo di inserirlo in un contesto di gioco ben diverso dal poco o nulla di questa stagione.

In Serie B può essere molto di più di un buon subentrante. Questo perché la B può essere transizione e consacrazione, momento nella vita di un calciatore in cui tutti scoprono le sue vere peculiarità. Di fronte ad avversari più modesti Lee può riscoprirsi e farsi scoprire, mettendo in mostra la sua estrema tecnica ma anche una frequenza al gol che prima o poi arriverà. Il suo contratto lo lega agli scaligeri fino a giugno 2021, abbastanza per vederlo primeggiare in cadetteria e risalire da outsider. Ora però, senza voler sognare, potremo osservare il sud-coreano nelle ultime due giornate di Serie A. Poi l’immaginazione lo porterà nell’ideale undici del campionato dell’anno prossimo.

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