Tutte le pericolanti della Serie A adottano questa misura, anche il Bologna che ha la salvezza a portata di mano
Una volta era soltanto una punizione, l’anticamere verso l’esonero dell’allenatore o una drastica conseguenza dopo una sconfitta indigesta. Oggi lo si usa per compattare il gruppo, come sia ice in questi casi, trovare la concentrazione o più semplicemente cercare di estraniarsi dall’ambiente esterno. Fatto sta che il ritiro non passa mai di moda.
E la realtà è che oggi buona parte della Serie A è in ritiro. Il Benevento in stato permanente per diverse settimane, il Crotone ha scelto questa via per preparare la gara col Bologna (anche se a sentire le parole di Walter Zenga pareva più una scampagnata: “È stato un ritiro come quello di una volta, con partite a carte e passeggiate”), gli stessi felsinei iniziano oggi un periodo lontani da tutto e tutti, così come l’Hellas.
L’altra certezza è che i giocatori propio non lo sopportano e così il tempo si passa in qualsiasi modo, come confessato dall’ex giocatore del Verona, Gianfranco Zigoni al Corriere dello Sport: “Durante i ritiri ai tempi del Verona ci ammazzavamo di noia. Io e Mascalaito dalle finestre tiravamo con la fionda e miravamo ai lampioni“. Certo oggi sono cambiati i tempi, gli svaghi durante le ore libere sono più tecnologici, ma quello che si augurano tecnici e dirigenti è che la scossa per fare bene arrivi sempre e comunque.