Finisce con l’Hellas in festa. Un uno a zero meritato contro un Chievo con evidenti problemi di identità.
CIAO DAVIDE. Il minuto di silenzio per Davide Astori è commovente. Sul mega schermo le sue immagini più belle e l’applauso commosso di tutto il Bentegodi. La curva Sud resta in silenzio e poi esplode un “VIOLA, VIOLA,VIOLA” che raggiunge Firenze in un unico, grande abbraccio.
DERBY BLOCCATO. Chievo al gran completo e Verona che all’ultimo deve rinunciare anche a Kean. Pecchia non si perde d’animo e manda in campo Matos alle spalle di Petkovic. A dir la verità i due spesso si scambiano non dando punti di riferimento a Bani e Dainelli. Il Verona corre. Il Chievo è timido. Ed è la timidezza degli uomini della Diga che dà la forza necessaria all’Hellas per andare oltre i propri limiti. Qualche punzecchiatura a Sorrentino arriva da Buchel da fuori e poi da Verde, mentre Matos e Petkovic lavorano bene per la squadra.
GIALLOBLU CORTI. La capacità di lottare, aiutarsi e tenere corta la squadra, consentono all’Hellas di passare indenne il primo tempo. E’ bravo Nicolas a chiudere in uscita su Castro. Questa resta per almeno un’ora, l’unica vera azione pericolosa del Chievo. Più resta in partita e più l’Hellas si ricarica. Il pubblico comincia a seguire la squadra come nei giorni migliori e il derby comincia a diventare in salita per il Chievo.
RIPRESA PERFETTA. Damato fischia. Il Chievo ci prova ma non è convinto mentre il Verona umile e operaio si rimette a cucire il campo con una ragnatela fittissima. Buchel e Calvano non sbagliano un colpo e dietro Felicioli protegge Fares e Verde quando può dà una mano a Ferrari, quest’ultimo un gigante sulla fascia destra. Maran spesso si sbraccia ma la sua squadra nonostante l’ingresso di Giaccherini fatica e fatica molto.
CARACCIOLO GOLEADOR. Il minuto da ricordare è il settimo. Da un’azione successiva a calcio d’angolo la palla arriva a Verde, che rimette in mezzo forte e basso. La sua rasoiata viene raccolta con un sinistraccio da Caracciolo, palla nell’angolo e nulla da fare per Sorrentino. Esplode il Bentegodi e da lì in poi sarà solo una lenta agonia per il Chievo e un crescendo rossiniano per il Verona. Entra Franco Zuculini a puntellare la metacampo, mentre Petkovic tiene lontano la palla dall’area di rigore gialloblù. Damato estrae i cartellini che non ha tirato fuori nel primo tempo. Qualche scaramuccia e poi la gioia per un’inaspettata vittoria. Adesso il Verona è in piena corsa per la serie A.