Nel Verona dal 1981 al 1983, ma anche nel Benevento durante la stagione 1975/’76. La storia di Domenico Penzo passa da lì a là prima che il tragitto assumesse consistenze di lotta salvezza. Era un giovane Penzo ed un umile Benevento che però ha lasciato in lui molti bei ricordi, specie l’affetto della gente che spinse quella squadra a sfiorare la promozione in B. Intervistato da La Gazzetta dello Sport risponde così sull’Hellas e sulla missione riconferma, dopo la vittoria con il Torino.
“Il Verona dovrà dimostrare di saper fare quanto non gli è mai riuscito finora: dare continuità a una vittoria ottenendo un altro risultato positivo. Già in precedenza l’Hellas, dopo aver acceso la fiducia, si è perso. Il caso più evidente è stato il 4-0 subito a Udine la settimana successiva il 3-0 rifilato al Milan“.
Sarà dunque un Verona che dovrà presentarsi al Vigorito “Con la consapevolezza di sé. Se andrà a Benevento con un atteggiamento timido, la vedo dura. Non parlo di un Verona arrogante, ma convinto dei propri mezzi“. La salvezza sarà questione di “maturità” dice lui, “aggressivo, compatto, pronto a ribaltare l’azione: questo è il Verona che si merita la Serie A“. Questo è il Verona che si merita la Serie A e se ne gioca un pezzo grosso così nel cuore di Benevento.