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Se il Verona fosse andato a Sanremo…

Pecchia

Nella settimana di Sanremo, ci siamo divertiti a pensare chi, tra le fila dell’Hellas Verona, avrebbe potuto calcare il famoso palco dell’Ariston cantando alcuni dei pezzi in gara: titoli attuali nel mondo gialloblù, che vi presentiamo in chiave rivisitata.

Il segreto del tempo (Facchinetti e Fogli): canta il direttore Fusco. Il tempo è quello che ormai sta scadendo, quello che rema contro e i tifosi non hanno più voglia di dare. Il tempo servirebbe per ritrovare un ambiente sano, ma le note sono solo sette e sono già state utilizzate tutte. Ci vorrebbe Beppe Vessicchio.

Senza appartenere (Zilli): dopo un mercato senza acquisti a titolo definitivo, qui ci aspetteremmo una boy band con Petkovic, Matos e Vukovic. Nessuno di proprietà del Verona, eppure l’impegno è quello di chi in questo gruppo vorrebbe proprio entrarci.

Adesso (Diodato e Roy Paci): azione corale. Adesso è il momento di suonare la carica, adesso è il momento dei tre punti. Ah, dirige l’orchestra Fabio Pecchia.

Una vita in vacanza (Lo Stato Sociale): canta Antonio Cassano. Potremmo anche fermarci qui.

Il mondo prima di te (Annalisa): sale il coro dai tifosi del Verona, canzone dedicata all’allenatore. Sembra che la nostalgia canaglia di un mondo gialloblù senza Fabio Pecchia sia il sentimento più diffuso.

Il coraggio di ogni giorno (Avitabile e Servillo): quello che servirebbe a volte per vincere le partite.

Imparare ad amarsi (Bungaro, Pacifico, Vanoni): un amore mai sbocciato, di nuovo sul palco i tifosi, ma in duetto con l’allenatore. E mercoledì è San Valentino, amiamoci un pochino di più.

Non smettere mai di cercarmi (Noemi): canta la porta avversaria guardando Kean. Un testo improbabile, forse un racconto canoro che, si spera, possa portare all’amore vero prima dell’ultima di campionato.

Non mi avete fatto niente (Meta e Moro): canta ironico Pecchia, guardando in alto verso gli spalti.

Almeno pensami (Ron): in diretta dalla Spagna, Giampaolo Pazzini prende il microfono e canta malinconico verso Pecchia. Canta dall’89’ della sfida contro il Real Madrid, per essere precisi.

Lettera dal duca (Decibel): testo, musica e direzione di Maurizio Setti. Nemmeno vi dobbiamo precisare il perché.

Arrivedorci (Elio e le storie tese): Bruno Zuculini in diretta qui dall’Argentina, con l’aria di chi si è tolto una grossa rogna scappando oltreoceano.

Cosa ti salverà (Eva): Se lo chiedono tutti. Più che una canzone, un musical.

Il ballo delle incertezze (Ultimo): intervengono come ospiti Benevento, Spal e Crotone. Insomma, sul palco qui un sacco di gente.

Specchi rotti (Caioli): leggenda vuole che uno specchio rotto porti sette anni di sfortuna. Vuoi mai che qualcuno in casa Verona, per sbaglio, abbia rotto lo specchio della nonna?

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6 anni fa

Da incubo m a ora setti ke fa?

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