Calcio Hellas
Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Ginulfi parla di Nicolas, del suo Verona e di quello di oggi

nicolas

Se c’è un vantaggio che Verona ha nella lotta alla salvezza è la storia. No, non conta nulla in termini di punti, ma il passato alle volte può impartire lezioni. L’Arena intervista e ricorda nell’edizione odierna un ex portiere gialloblù, protagonista di una stagione non brillante ma con esito finale la salvezza. E allora Nicolas, sempre al vaglio della critica dopo alcune indecisioni ma raramente al centro degli elogi dopo buone prestazioni, potrà certamente trovare lezioni nella storia di questo portiere.

Lui è rimasto a Verona un’unica stagione: 1975/’76. Arrivato dalla squadra della sua città, la Roma, dove dopo un lungo periodo di titolarità era stato messo in secondo piano, riceve anche al Verona lo smacco di non essere riconfermato e così finisce a fare la riserva alla Fiorentina. Sembra l’incipit della disastrosa carriera di uno di quei giocatori di cui nessuno si ricorderà, invece Alberto Ginulfi passerà alla storia per aver parato un rigore a Edson Arantes do Nascimento. Chi? Nientemeno che Pelé. Successe quando indossava la maglia della Roma, durante un’amichevole contro il Santos: ricevette i complimenti del campione brasiliano e ne incassò la maglia.

Ginulfi racconta così l’esperienza scaligera, portata a termine con 30 presenze in campionato e 46 gol subiti, oltre che con una finale di Coppa Italia persa contro il Napoli in cui il portiere gialloblù fu protagonista di una sfortunata autorete: “Ci davano tutti per spacciati ed invece facemmo un ottimo campionato. Il Verona veniva dalla serie B, come quello odierno ed era molto sbilanciato in avanti. Noi giocavamo con tre punte: Luppi, Zigoni e Macchi e dietro c’era il giovane Bachlechner e Catellani che arrivava dalle giovanili dell’Inter se non ricordo male. Mascetti segnò e tutti davanti fecero la loro parte“. E la storia insegna, non è certo una scoperta, che spesso la miglior difesa è l’attacco: emblematico il 2-2 contro la Fiorentina con cui si salvarono i gialloblù.

Prendere più di un gol a partita non è bello, per nessun portiere. Ricordo benissimo la vittoria al San Paolo col Napoli e quella a Cagliari. Giocavamo un calcio offensivo e se Franzot, al quale voglio un bene dell’anima, non si toglieva dal palo a Roma, beh col Napoli potevamo giocarcela la Coppa Italia. Il Verona lo seguo con affetto. Tifosi calorosi e città unica. Allora mangiavamo da Sebastian alla Locanda Castelvecchio e poi da Rodolfo al Re Teodorico. Quanti autografi firmavamo da Giorgio in quel bar in centro. I ragazzini ci aspettavano“.

Il commento di Ginulfi su Nicolas non lede il ben più giovane collega fra i pali: “L’ho visto in tv. Alterna buone cose ad altre un po’ così ma molto dipende dalla squadra. Quell’anno segnammo 35 reti, non sono poche in 30 giornate appena e con i due punti a vittoria per una squadra che si deve salvare. Qui è il Verona tutto che deve lavorare meglio. E fate giocà er Pazzo, il regazzino de la Juve nun è pronto…“. Il romanesco aggiunge una buona dose di ilarità a quest’ultima dichiarazione.

Piccola nota matematica: con 46 gol subiti e 35 fatti in 30 gare il Verona 1975/’76 ha una media di 1,5 reti prese e 1,16 fatte circa a partita, mentre l’Hellas 2017/’18, fin qui, per ogni partita ha subito 2,05 gol ed è riuscito a farne 0,9, di cui il 22,22% sono di Pazzini. Ginulfi e la storia non mentono, ma il Verona deve migliorarsi eccome.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Alla vigilia della sfida del Bentegodi contro l'Udinese parla il tecnico gialloblù...

Le coppe europee con la vittoria della Roma e dell’Atalanta, si prendono le copertine dei...

Le dichiarazioni dell’ex centravanti gialloblù sulla sua esperienza a Verona...

Dal Network

Le dichiarazioni del difensore argentino in vista della partita contro i gialloblù ...
CR7 ha vinto contro la società bianconera, dovrà essere risarcito della metà della somma ancora...

Altre notizie

Calcio Hellas