Così, un po’ per curiosità e un po’ per analisi di classifica, siamo andati a spulciare gli almanacchi alla ricerca di un qualcosa. Quello che abbiamo trovato, basandoci sui campionati dell’ultimo decennio, sono state alcune grandi salvezze partite da situazioni peggiori di quelle dell’odierno Verona. Un po’ per l’onor del vero e un po’ per l’onor dell’Hellas.
I gialloblù sono infatti attualmente penultimi con 13 punti dopo 18 giornate, ma l’asticella rossa, da superare per evitare la zona retrocessione, è lì a un passo. Ecco dunque l’idea di raccogliere le storie di cinque salvezze a partire da meno punti nelle stesso numero di partite già giocate.
Arretrando negli almanacchi dall’imminente 2018 fino all’inizio del terzo millennio, la prima grande impresa è quella del Crotone: stagione 2016/’17, i rossoblù approdano in Serie A per la prima volta nella loro storia ma si ritrovano dopo 18 giornate disputate in ultima posizione assieme al Pescara. Da lì nasce una rincorsa disperata verso la salvezza: 25 punti in 20 gare (un’umile media di 1,25 punti a partita), con la straordinaria vittoria sulla Lazio che condannerà il catastrofico Empoli.
Poi bisogna tornare indietro fino al 2008/’09, protagonista in questo caso il ChievoVerona che riuscirà a salvarsi con appena 10 punti in 18 partite. Dopo 11 giornate ci fu il cambio in panchina: fuori Iachini e dentro Di Carlo. Alla fine dell’anno i clivensi festeggiarono la salvezza con quattro punti sopra la zona retrocessione e a una giornata dal termine.
Situazione molto simile anche quella del Cagliari 2007/’08, anch’esso a 10 punti dopo 18 partite. I sardi cambiarono due volte allenatore, da Giampaolo a Ballardini passando per Sonetti, ma alla fine chiusero con un ottimo quattordicesimo posto. Un totale di 32 punti nelle 20 partite rimanenti (media di 1,6 a partita) maturati dopo una straordinaria striscia di risultati utili, che iniziò a fine gennaio con una clamorosa rimonta sul Napoli.
I due esempi forse più importanti di salvezze mai impossibili sono quelli di Parma e Reggina nel 2006/’07: le due squadre sono appaiate in penultima posizione a 12 punti dopo 18 gare, ma a quel punto iniziano una risalita simile a quella cagliaritana (42 punti finali gli emiliani e 40 i calabresi), che concesse loro la permanenza in Serie A dove i 39 punti del Chievo non bastarono per la salvezza. Alla trentottesima il Parma sconfisse 3-1 l’Empoli, mentre la Reggina superò addirittura il Milan neo campione d’Europa con le reti di Amoruso e Amerini.
Storie che insegnano quanto nulla possa essere deciso nel calcio, che il lavoro di una squadra e la concentrazione univoca d’intenti portano alla vittoria, ma che soprattutto dimostrano che il Verona di quest’anno non può dirsi spacciato finché non sarà la matematica a decretarlo, anche se, nel calcio, non è detto che questo avvenga.
Si salvi chi può ..ma dove volete andare in b …gia buon punto vergogna
ci salviamo ma per demerito di altri…
Se si cambia allenator allora se salvemo
Ma vi ricordate che con Mandorlini a fine andata avevamo 8 punti, vediamo chi arriva … Ma io penso che ci Salviamo in questo campionato … auguri di buone feste a tutti i tifosi dell’Hellas Verona
avevano altri aleenatori
Con mister moscio…neanche andare Mejugorie