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Diario di un Verona mai ri-nato

Dopo la vittoria contro il Milan era difficile aspettarsi una domenica del genere. Il Verona va a Udine, ma si dimentica di scendere in campo e giocare.

Una partita da dimenticare, ma è estremamente complesso, questa volta, individuare da dove ripartire: tutto troppo brutto e un Verona troppo compassato per vedere margini di speranza.

Contro il Milan si era visto qualcosa di diverso: una squadra, dei leoni in campo, che contro l’Udinese si sono trasformati in agnellini sacrificali.

4 gol subiti, ma se il problema fosse solo quello…Gli uomini di Pecchia non hanno proprio letto la gara. Chi doveva sfruttare l’occasione non ci ha capito molto, vedi Souprayen che fa di nuovo rimpiangere Caceres, un Fossati a centrocampo opaco, l’attacco pressoché inesistente. Non si può pronunciare la parola salvezza se si alternano prestazioni veramente buone a partite dove è anche difficile trovare aggettivi.

E ora Caceres se ne va. Ieri lo hanno rimpianto come il Garibaldi della situazione, ma davvero è un uomo solo che può spostare gli equilibri? Certo, difensivamente fa la differenza, inutile negarlo. Ma contro la Juve probabilmente sarà la sua ultima partita in gialloblù, proprio contro la ‘sua’ Juve, prima di volare da Lotito e compagni.

Serve quindi un intervento sul mercato, forse più di uno. Pecchia fino a questo momento è stato fin troppo bravo a non esprimersi, a lasciare che sia la Società a trovare le soluzioni. Ma in difesa è evidente che manchi più di un qualcosa, a centrocampo i ricambi per Buchel e Zuculini difficilmente si dimostrano all’altezza delle aspettative.

E l’attacco? Argomento spinoso. Se da un lato la crescita di alcuni è stata evidente, dall’altro mancano degli enormi tasselli. Kean e Pazzini sono chiamati a segnare, certo, ma prima di riuscirci dovrebbero arrivare dei palloni in area almeno. Ecco, quindi, che il discorso si sposta sulle ali: Bessa e Verde ieri malissimo, abulici e poco consistenti. Pare che il Verona stia monitorando proprio una serie di mezz’ali sul mercato, ma non ci si può riempire la rosa di mezz’ali se poi là davanti mancano delle alternative vere. Kean e il Pazzo sono giocatori d’area, i ‘bomber’ veri, quelli che spesso la mettono di testa o fanno salire il resto della squadra. Manca un attaccante che si muova, che faccia spostare le difese avversarie, che si comporti come un Cerci in posizione di ‘Falso nueve’.

Se poi alla fiera degli assenti di Udine si aggiunge anche Romulo, sottotono rispetto a tutte le ultime partite, suona una fanfara d’allarme, nemmeno una sirena. Pecchia si gioca i cambi, toglie Ferrari per Lee, ma il coreano non serve a molto.

Insomma, un Verona da rivedere totalmente, dentro e fuori dal campo. Atteggiamento non comprensibile per chi si giocherà la salvezza fino a fine campionato: si può perdere, ma non così.

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6 anni fa

Devono retrocedere. ….vero setti? Si padrone. …….

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6 anni fa

Diario de la squadra con El presidente El direttor sportivo e l’allenator più strassi del mondo

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