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Massimo Oddo, il comandante bianconero con passato gialloblù

Massimo Oddo

Massimo Oddo. La carta d’identità dice 14 giugno 1976, la carriera da calciatore dice ancor di più: campione del mondo con l’Italia nel 2006, ex giocatore tra le altre di Lazio, Milan, Bayern Monaco. E Hellas Verona.

Sì perché lui, Massimo Oddo, seduto sulla panchina dell’Udinese dal 21 novembre, a Verona e nel Verona ci ha giocato. Era il 2000 e un giovane Oddo fa il suo esordio in Serie A contro il Bari, il 30 settembre. Alla 7^ giornata segna anche il suo primo gol in Serie A: è il 4′ del secondo tempo, Oddo va sul dischetto del rigore e segna contro la Roma. è il Verona di Malesani, di Mutu, Camoranesi, appunto Oddo e Gilardino: un Verona forte, se non fortissimo, purtroppo che non riesce a trovare i risultati sperati, terminando il campionato in fondo. Troppo in fondo. L’Hellas si salverà poi per il rotto della cuffia, battendo la Reggina allo spareggio finale.

“Ricordo bene quel goal contro la Roma, fu una grande emozione. Era il primo Verona di Malesani, una squadra veramente forte che guardandola ora ci si chiede come abbia fatto a retrocedere. Non c’ero solo io, ma anche Gilardino, Mutu e Camoranesi tra gli altri. Tutti giocatori che poi sono esplosi ad altissimo livello. Posso dire che conservo un bel ricordo del Verona” ( da un’intervista del 21/10/11 a SerieBnews.com).

Oddo gioca con la maglia gialloblù due stagioni: 64 presenze, 9 gol. Nel 2002, dopo la retrocessione, viene acquistato dalla Lazio, dove rimarrà quattro anni con la fascia da capitano al braccio.

Nel maggio 2015, tre anni dopo essersi ritirato dal calcio giocato con la maglia del Lecce, Oddo si siede sulla panchina del Pescara che anni prima fu di suo padre Francesco (1994-96) e, dopo un’altra stagione in Serie B, riesce a portare i Delfini in Serie A. Accostato a più panchine, tra cui proprio quella dell’Hellas Verona al posto del traballante Pecchia, Oddo scalza Del Neri e si prende Udine.

 

4 partite: 3 vittorie, 1 sconfitta, passando per San Siro e fermando l’Inter, fino a prima imbattuta in questa stagione. Oddo sta mettendo le carte in tavola e dimostrando che in massima serie ci può stare eccome. La sfida di sabato avrà un sapore strano, il sapore dei ricordi, quelli che non ha mai negato: Verona è stata il suo trampolino di lancio per tutte le soddisfazioni a venire, dagli anni in biancoceleste, alla Champions con in Milan e le enormi soddisfazioni in Nazionale. Sperando, però, che il Verona che incontrerà sabato non sia di nuovo una tacca sulla cintura di chi, da allenatore, vuole collezionare altrettanti successi.

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