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Un super Pazzo, un proverbio da non smentire e un derby da vincere

Un gol ogni 88 minuti per il capitano gialloblù, che punta il derby col Venezia e quest’anno va a caccia della terza promozione in carriera

Più invecchia, più è buono: non stiamo parlando di un vino, ma di un Giampaolo Pazzini sempre più uomo-simbolo di questo Verona, al quale quest’anno ha portato ben 10 punti grazie ai suoi gol.

MEDIA DA RECORD. Poco meno di 800 minuti giocati, spalmati in 13 presenze, e 9 reti messe a segno, più o meno una ogni 88 minuti: rendimento spaventoso quello del capitano gialloblù, che non era mai riuscito a tenere un ritmo simile nella sua carriera. Con il gol contro la Salernitana, “l’assessore” si è inoltre portato a -3 dal decimo posto della classifica dei migliori marcatori della storia del Verona (occupato ex aequo da Mascetti e Gomez), a -5 dal “sindaco” Elkjaer e a -8 dal “vicesindaco” ed ex compagno  di squadra Luca Toni, un altro che sulle rive dell’Adige ha vissuto una seconda giovinezza.

NON C’È DUE SENZA TRE. Grande bomber il capitano, ma anche specialista di promozioni, avendone già raggiunta una con l’Atalanta e una ovviamente proprio con l’Hellas. Il primo “salto” arrivò al termine della stagione 2003/2004, quando Andrea Mandorlini decise di affidare l’attacco dei bergamaschi a un giovanissimo Pazzini, che, appena uscito dal vivaio nerazzurro, lo ripagò con 9 marcature in 39 presenze. Il secondo, manco a dirlo, è l’indimenticabile cavalcata 2016/2017, quando il Pazzo conquistò la Serie A con la squadra scaligera laureandosi al contempo capocannoniere della cadetteria con 23 gol.

BIS COL LECCE? IMPROBABILE. Difficile comunque che Pazzini possa nuovamente trovare una maglia titolare contro il Lecce: dopo praticamente 90 minuti a battagliare con i difensori della Salernitana, chiedergli un bis al Via del Mare dopo appena quattro giorni potrebbe rivelarsi controproducente. Ecco perché appare più concreta l’ipotesi che contro i giallorossi a riprendere il posto al centro del tridente sia Samuel Di Carmine. L’attaccante fiorentino, viste anche le minori primavere alle spalle, ha infatti sicuramente più gamba rispetto al capitano dell’Hellas, e in terra pugliese ci sarà da correre non poco.

PRONTO PER IL VENEZIA. È invece probabile che il Pazzo torni dal primo minuto per il derby di domenica sera, quando a Verona arriverà il Venezia. Come ormai ampiamente dimostrato contro Carpi, Cittadella e Salernitana, l’aria di casa esalta il numero 11 gialloblù, che con le mura amiche ha un certo feeling avendo segnato al loro interno 7 dei suoi 9 gol totali. Perché in fondo ci sta dargli un po’ di riposo dopo una partita “maschia” come quella di venerdì, ma è sotto gli occhi tutti che rinunciare a un Pazzini così, soprattutto in un derby giocato al Bentegodi, apparirebbe una decisione poco saggia. Una scelta che Fabio Grosso, appena uscito dal suo periodo più brutto sulla panchina del Verona, francamente non sembra potersi permettere.

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