Cos’è successo a quel Verona così propositivo e agonisticamente aggressivo visto una settimana fa contro il Milan? E’ già finita la voglia di vincere e di salvarsi che funzionava da adrenalina, grazie la quale Caracciolo, Kean e Bessa (tra i peggiori nell’ultima partita) prendevano a pallonate i rossoneri? O si trattava solo di una casualità dovuta anche al pessimo stato mentale della squadra di Gattuso?

In queste settimane, spesso ci si è posti la domanda: una vittoria di così larga misura contro una squadra di qualità ma instabile come il Milan…. demerito loro o solo merito dei gialloblù? La risposta a questo quesito è sempre sembrata la seconda opzione: i ragazzi hanno trovato lo spirito di squadra e sono in grado di affrontare senza paura, qualsiasi avversario in qualsiasi campo per il raggiungimento della salvezza.

La prestazione contro una squadra organizzata come l’Udinese ha fatto crollare quello che era un poco stabile castello di sabbia costruito su supposizioni. Il Verona è tornato con i piedi per terra, a ricoprire quella penultima posizione in classifica e la nuova sconfitta del Milan in casa contro l’Atalanta, non fa che sottolineare la domanda precedente. I dubbi non verranno confutati nelle prossime due giornate, impossibile fondare delle concrete ipotesi in partite nelle quali le avversarie saranno le prime due del campionato, ma potrebbero servire per tirare fuori il carattere giusto e dimostrare che i passi indietro contro i friulani non sono stati un così grosso e maldestro tonfo come invece sembra finora.

Sconfitte o vittorie Pecchia come priorità ora deve trovare lo spirito e la voglia che questa squadra dimostra solo a sprazzi; siamo a metà strada, non c’è più così tanto tempo per raggiungere la salvezza.