Non solo L’Arena: Tijjani Noslin ha rilasciato una lunga intervista anche ai microfoni del Corriere di Verona, nel corso della quale ha parlato del suo passato da rider e non solo. L’attaccante olandese, infatti, mentre cercava di diventare un calciatore professionista, ha lavorato come fattorino per Subway.
Di seguito, dunque, le principali dichiarazioni del calciatore gialloblù.
RIDER. «Prima di diventare un calciatore preparavo i panini e facevo le consegne in scooter, in macchina o in bici per Subway. Lavoravo anche quando pioveva o nevicava, aprivo e chiudevo il negozio. Io però volevo diventare un professionista: a volte ho avuto paura che non ce l’avrei fatta, ma la fede in Dio mi ha aiutato nel viaggio».
LA SALVEZZA. «Per rimanere in Serie A serve continuare ad avere disciplina e concentrazione, senza mollare mai. Come credere che sarei diventato un giocatore professionista quando ero un rider: questo significa avere fede per me».
GLI OBIETTIVI. «Il mio sogno oggi è quello di restare in Serie A con il Verona. Ho poi sempre desiderato di disputare un Mondiale o un Europeo con l’Olanda e di giocare in Champions. Vedremo dove riuscirò ad arrivare. Mi piacerebbe che la mia storia fosse un esempio per gli altri, vorrei aiutare le persone a credere che nulla è impossibile».
Gabriele
Brao bocia continua così….
Brao