Intervenuto ai microfoni di TV Play, Juanito Gomez, oggi alla Virtus Verona, è tornato a parlare dei tempi in cui indossava la maglia dell’Hellas.
Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.
RICORDI GIALLOBLÙ. «I due gol alla Juventus sono stati il mio momento più bello in Serie A. Era la Juve che vinceva tutti gli scudetti e che sarebbe andata a giocare la finale di Champions Legue contro il Barcellona. Per noi quel pareggio fu importantissimo ed emozionante. La gente ancora li ricorda».
I RIGORI. «In Serie B battevo i rigori e facevamo a turno con Cacia. Nel corso del ritiro successivo, quando siamo andati in Serie A, Mandorlini si è arrabbiato perché alla prima amichevole ho calciato un rigore che tra l’altro ho segnato: lui voleva a tutti i corsi a tutti i costi che li tirasse Jorginho e da lì iniziato a batterli lui, segnandone parecchi prima di andare a Napoli. Jorginho è un amico e sono di parte, ma sui rigori le percentuali parlano per lui. Ha avuto la sfortuna di sbagliare quello contro la Svizzera, ma ne ha segnati altrettanti di importanti».
CACIA. «Non sono io che ho rubato dei gol a Cacia per il record della Serie B (Cacia è dietro a Schwoch di una rete, ndr): quando Daniele è arrivato al Verona, ero il rigorista. Gli sono molto grato perché grazie ai suoi gol mi ha permesso di arrivare in Serie A e poi dopo è arrivato anche un altro grande attaccante, Luca Toni, con cui ci siamo rimasti altri due anni».
SCELTE SBAGLIATE. «Iturbe è stato fondamentale quell’anno con noi ed era riuscito a far vedere delle potenzialità incredibili. Aveva forza fisica, cattiveria e tiro. Ci auguravamo tutti di più, poi non so le dinamiche, ma a Roma non è riuscito a tirare fuori il meglio. Non so cosa sia successo, forse andare lì non è stata la sua scelta migliore e magari da un’altra parte sarebbe stato diverso».