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Australian Open, per Sinner si aprono le porte della storia

Tra storia e rivincita: l'altoatesino riscrive le regole del tennis

 

Mai sveglia più dolce. In una partita che segna un punto di svolta nella storia del tennis italiano, Jannik Sinner trionfa contro Novak Djokovic in una semifinale mozzafiato all’Australian Open. Con il risultato finale di 3-1, segnato dai parziali 6-1, 6-2, 6-7 (6) e 6-3, Sinner non solo raggiunge la sua prima finale Slam, ma registra il primo ingresso di un italiano in finale in questo prestigioso torneo.

Ci era andato vicino Matteo Berrettini a Wimbledon nel 2021, arrendendosi in finale proprio contro Nole. Troppo lo strapotere del serbo, allora. Questa volta però la performance di Sinner, caratterizzata da un gioco solido e momenti di pura magia tennistica, sorprende tutti, consolidando il suo posto tra i grandi del tennis mondiale.

UNA PARTITA MEMORABILE. Il match si apre con un primo set in cui Sinner dimostra una superiorità inattesa, chiudendo con un impressionante 6-1. Il secondo parziale segue lo stesso copione, con Sinner che mantiene il controllo del gioco. Negli ultimi anni il campione serbo ci ha però abituato a partenze lente, per poi risalire la china e infrangere le illusioni dello speranzoso avversario di turno: ed ecco infatti che nel terzo “Nole torna Djokovic”, rispondendo con determinazione e arrivando a un tie break che lo vede prevalere. Il match è a un bivio. Ma nel quarto set, Sinner non arretra di un millimetro, anzi, aumenta i giri, mortificando ogni velleità di rimonta del serbo, mostrando una maturità e una concentrazione eccezionali. Game, set e match. Per Jannik si aprono le porte della storia.

LA CRESCITA DI SINNER. Il percorso di Sinner verso questo storico risultato non è stato privo di difficoltà: solo sei mesi fa aveva perso in semifinale a Wimbledon, ma da allora, sotto la guida del suo coach Darren Cahill e di Simone Vagnozzi, ha mostrato una crescita esponenziale. La sua vittoria riflette non solo il suo talento naturale, ma anche un duro lavoro e una dedizione senza pari. Questo successo non è un caso isolato: “la Carota”, come viene benevolmente soprannominato dai suoi tifosi, ha già dimostrato di poter competere al più alto livello, battendo Djokovic tre volte in singolare e una volta in doppio.

UN NUOVO CAPITOLO. Questa vittoria non solo segna un momento significativo per il tennis italiano, ma anche per il circuito internazionale. Sinner, entrando nella finale di uno Slam e battendo un giocatore del calibro di Djokovic, apre le porte a una nuova era nel tennis. Il suo successo all’Australian Open è una dimostrazione che il talento e l’innovazione possono effettivamente sfidare l’ordine stabilito, promettendo un futuro eccitante per il tennis mondiale.

Questo il commento, come al solito serio e misurato, dell’altoatesino:
«È stata una partita durissima. Ho iniziato bene nei primi due set, anche perché Nole ha sbagliato tanto. Ho fallito un match point nel terzo, ma volevo essere pronto per il set successivo. Ho iniziato alla grande e non vedevo l’ora di giocare questa partita.

Avevo perso con Nole a Wimbledon, ho imparato da quella partita. Fa parte del mio processo di crescita. Giochiamo in modo simile, la risposta è il nostro punto forte. Cercavo di far partire lo scambio, non dico le tattiche perché ho la sensazione che faremo qualche altra partita contro.

Zverev o Medvedev? La guarderò, mi piace guardare il tennis e la guarderò tranquillo. Sono due giocatori incredibili, sarà interessante. Vediamo chi affronterò domenica. La mia famiglia? È a casa e ci rimarrà. Saluto tutti i tifosi italiani, abbiamo anche la finale di doppio ed è bello essere ancora in corsa».

 

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