Intervenuto sul palco dell’evento “Un Anno con L’Arena”, Marco Davide Faraoni ha ripercorso il 2023 dell’Hellas. Dalla storica salvezza nello spareggio con lo Spezia alla partenza difficile con Marco Baroni.

Di seguito, quindi, le principali dichiarazioni del capitano gialloblù.

INIZIO TORTUOSO. «Purtroppo non è stato un buon inizio di anno dal punto di vista fisico, ma spero proprio di esserci per le prossime partite. Magari ci fossi stato a Firenze! Lì ho segnato il gol più bello. Bisogna battere sia Cagliari che Salernitana, sono scontri diretti che non possiamo sbagliare. Ci giochiamo molto, non c’è dubbio. Non tutto, ma molto».

L’EREDITÀ DI JURIC E TUDOR. «Negli anni ci è stata un’impronta importante ed è normale che quando cambi una squadra che andava benissimo ci sia un naturale adattamento. Sulle fasce, per esempio, io e Lazovic abbiamo calato un po’ il rendimento per tante sfumature che ci sono nel calcio: cambio schema, modulo, compagni… Le responsabilità sono sempre di tutti».

SALVEZZA STORICA. «L’anno scorso è stata una bella giostra. Dieci sconfitte consecutive, noi ci credevamo ma eravamo gli unici a farlo. La sosta per il Mondiale ci ha aiutato a staccare con la testa, riprendere morale e prepararci fisicamente. Poi è arrivato il pareggio di Torino e li abbiamo attaccato la spina. Bocchetti e Zaffaroni sono stati un mix perfetto, inoltre abbiamo avuto anche quella fortuna che ci era mancata».

REGGIO EMILIA. «Dello spareggio mi porterò sempre dentro i cori e l’incitamento della nostra gente che ci ha accompagnato dall’uscita dell’autostrada allo stadio mentre eravamo in pullman. Una grande adrenalina che ci ha caricati. È stata la salvezza di tutti».