Il nuovo attaccante del Verona si presenta alla stampa

Federico Bonazzoli, reduce dal gol vittoria contro l’Empoli al debutto in campionato, ha incontrato i giornalisti per raccontare il suo arrivo in città.

Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

LA SALERNITANA. «Voglio ringraziare il presidente Iervolino per avermi permesso di arrivare all’Hellas. Se ne sono sentite tante, soprattutto cose non vere che mi hanno ferito umanamente. Dal 10 agosto sono un giocatore dell’Hellas e sono molto concentrato e sono onorato di vestire la maglia gialloblù».

LA TRATTATIVA. «La trattativa è stata lunga allo sfinimento. Se ne era parlato già a gennaio, ma io ero concentrato sul campionato. In estate è tornata la possibilità di arrivare a Verona, ho sentito la volontà della società e questo è stato determinante. Ho bisogno di stare con persone che mi facciano sentire vivo. Ringrazio il presidente Setti, il direttore Sogliano e mister Baroni per avermi scelto e per aver fatto di tutto per avermi qui. Ho trovato una bellissima accoglienza e non è scontato, tutti mi hanno fatto sentire uno di casa, come se fossi sempre stato qui. Anche i tifosi già a Empoli sono stati fantastici. Perché Verona? La scelta è stata facile, si sa che la piazza è importante e ciò è in cima alle priorità. Non vedevo l’ora di mettermi a disposizione».

IL RUOLO. «A livello tattico mi sento una seconda punta, voglio giocare con un attaccante vicino. Mi piace fare gol e stare nel traffico del centrocampo. Il rapporto con Djuric? Io e Milan siamo molto uniti, abbiamo un’affinità mentale e anche in campo ci troviamo immediatamente. Anche la sua presenza all’Hellas ha inciso nella trattativa che mi ha portato qui».

IL MISTER. «Non conoscevo Baroni di persona, ma mi trasmette tanta bontà e tranquillità. Spero possa migliorarmi e mi lusingano i pareri favorevoli che ha espresso nei miei confronti».

IL FUTURO. «Mi piacerebbe trovare un posto dove diventare un riferimento e stare tanti anni in una squadra ti aiuta a giocare meglio. Da qui sono passati tanti campioni e non nascondo che mi piacerebbe seguire le loro orme. Ho un bellissimo rapporto con Pazzini, uno che qui ha scritto una pagina di storia».

IL CAMPIONATO. «Ci aspetta un anno difficile, di lotta, ma sono abituato e mi piace stare in queste situazioni. Non dobbiamo aver paura di nessuno e il debutto di sabato lo ha dimostrato. I punti vanno fatti da subito, abbiamo dato una prova di forza. La Roma? Sarà dura ma la stiamo preparando al meglio. Li rispettiamo, tuttavia siamo temibili e sappiamo quanto i nostri tifosi ci possano aiutare».

GLI OBIETTIVI. «Quest’anno vogliamo salvarci il prima possibile e io voglio arrivare in doppia cifra con i gol. Sono due obiettivi che coesistono e siamo partiti bene, ma non dobbiamo mollare».

I TIFOSI. «Io vivo di emozioni e sabato è stato bello veder gioire tutte quelle persone. In campo do tutto anche perché so cosa voglia dire fare sacrifici per seguire ovunque la squadra: i nostri tifosi meritano tutto il nostro sforzo».